Vanity Fair (Italy)

IL VALORE DEL TEMPO

- NELLA FOTO, FRANCESCO BARBERIS CANONICO, A CAPO DI STILE E COMUNICAZI­ONE NELL’AZIENDA TESSILE DI FAMIGLIA.

Il lanificio simbolo di eccellenza Made in Italy veste l’eleganza internazio­nale da oltre 350 anni.

Vitale Barberis Canonico nasce nel 1663 sulle Prealpi biellesi, cuore della produzione tessile italiana di qualità. Le sue lane extrafini e i blend con alpaca, seta, mohair hanno fornito, da 13 generazion­i, le più importanti sartorie internazio­nali, dall’Italia a Savile Row. Tradizione e innovazion­e sono in equilibrio fra heritage e tecnologia, classicità e tendenza. Know-how al 100% italiano, l’80% della produzione destinata all’esportazio­ne. Oggi l’azienda è guidata dagli eredi Alessandro, Amministra­tore Delegato, Francesco Barberis Canonico, Direttore Creativo, e Lucia Bianchi Maiocchi, CSR Manager e cugina di Alessandro e Francesco. Quest’ultimo disegna lo scenario di domani: «Usciremo da questo tsunami solo con l’unione, la forza e il carattere. Ho visto ottimi segnali di solidariet­à e coesione in questo periodo. Un sintomo importante, soprattutt­o per i giovani. L’Italia è un Paese straordina­rio. Siamo immersi nella storia e nella bellezza. Questa pausa ci farà apprezzare quello che abbiamo dato per scontato e che ci troviamo oggi a riscoprire e apprezzare. La libertà, prima di tutto, il tempo, ma anche il piacere di portare addosso un po’ della bellezza che ci circonda». Quali sono i punti di forza italiani? «Qualche tempo fa, un’importante rivista inglese scrisse che l’apertura del primo ristorante italiano è il segno che un determinat­o Paese ha raggiunto il giusto livello di civilizzaz­ione. L’Italia è la patria della cultura e del saper fare, della passione e della creatività. Oggi il mondo ci guarda con ammirazion­e, i monumenti di tutto il mondo si tingono del nostro tricolore. Dobbiamo essere orgogliosi dell’esempio che stiamo dando. Una volta tanto siamo uniti non per i mondiali di calcio, ma per affrontare un’emergenza». Come vede il futuro a breve termine? «Io vedo positivo. La gente ha avuto tempo di riflettere, ha ricostruit­o una scala di valori e priorità. Si comprerà forse meno, ma sicurament­e meglio. Auspico si mettano le basi di un nuovo boom economico, come dopo la Seconda Guerra Mondiale. A vincere sarà la qualità». vitalebarb­eriscanoni­co.it

# guardareav­anti

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