LO SCRIVANO DELLA POSTA
Buongiorno, le scrivo perché mi ha veramente offeso vedere sull’ultimo numero di Sorrisi aprire la “posta dei lettori” con un’immagine di Venezia e il titolo “Venezia a pagamento è un’ottima idea”. Chi scrive per un giornale dovrebbe cercare di non “asservirsi” alla politica, ma limitarsi a raccontare. Fare pagare il ticket d’ingresso in una città italiana è contrario all’articolo 16 della Costituzione che consente la libera circolazione. Non capisco poi l’espressione “Venezia è (anche) uno spettacolo e per assistere a uno spettacolo si paga”. Dove lo vede “lo scrivano della posta” lo spettacolo a Venezia? Forse nello spennare i turisti nei ristoranti? Strano che lo “scrivano della posta” non faccia accenno alle grandi navi che invadono la laguna, strano che non parli dell’obbligo di indicare le varie cineserie che riempiono le vetrine della città spacciate per vetri di Murano, ma l’importante è trovarsi d’accordo con una illegalità quale il ticket e amplificare la “voce del padrone”. Si ricordi che Venezia, come tutte le città italiane, va difesa non imponendo tasse per i turisti, ma controllando qualità e prezzi di ristoranti, caffè e negozi di souvenir. Va difesa rispettando il turista che vuole visitare una città senza essere considerato un bancomat da svuotare. Mi può anche rispondere, ha il mio indirizzo, ma non credo lo farà.
Francesco Demasi
Come può notare, si sbaglia: non solo “lo scrivano della posta”, come lei sprezzantemente mi definisce, le risponde, ma non lo fa in privato come mi sfida lei, bensì sul giornale, davanti ai lettori, così tutti possono farsi un’idea del tono che lei usa. A parte le (bizzarre) questioni