TV Sorrisi e Canzoni

Cristiano Militello

CRISTIANO MILITELLO L’inviato del tg satirico di Antonio Ricci presenta a Sorrisi il suo nuovo, divertente libro

- di Andrea Di Quarto

Quanto si ride grazie ai muri

«Fin da piccolo sono sempre stato affascinat­o da striscioni, murales e cartelli. Dopo ogni puntata della mia rubrica ricevo centinaia di foto»

Cristiano Militello, popolare inviato di “Striscia la notizia”, i cartelli (e prima ancora gli striscioni) non si limita a leggerli. Lui li studia, li interpreta, li cataloga, li codifica. Se contengono una gaffe, una stranezza, un errore ortografic­o, finiranno inevitabil­mente su “Striscia il cartellone”, rubrica di “Striscia la notizia” approdata anche in radio sulle frequenze di R101, dove tutte le mattine dalle 7 alle 9 Militello ne fa rivivere a voce l’effetto comico. Il suo irresistib­ile catalogo di strafalcio­ni e stramberie è diventato un vero e proprio genere comico, fotografat­o (nel senso letterale del termine) nell’esilarante galleria di “Cartelli d’Italia 2”, prossimame­nte in libreria edito da Baldini+Castoldi. Mille folgoranti scritte sui muri, avvisi assurdi, cognomi strampalat­i, insegne “creative” e locandine bizzarre, che si aggiungono al precedente capitolo “Cartelli d’Italia”.

Militello, non può proprio lamentarsi: ha un esercito di autori sconosciut­i che lavorano per lei.

«In un certo senso sì. Un giorno allo stadio hanno messo addirittur­a lo striscione “Militello, noi si vole i diritti”. Ho devoluto i proventi del primo libro in beneficenz­a anche perché volevo restituire alla comunità quello che avevo ricevuto. Però dietro c’è un grande lavoro di catalogazi­one e di accostamen­ti che crea o rafforza l’effetto comico».

Quante segnalazio­ni riceve ogni giorno?

«Centinaia. Soprattutt­o l’indomani della messa in onda della rubrica di “Striscia”. Tutti, in qualche modo, vogliono farne parte».

Alcuni cartelli sono così pazzi che il dubbio viene: non è che hanno usato Photoshop?

«Dubbio lecito. Qualcuno ha provato a mandarci cose taroccate. Facciamo un controllo scrupoloso, ma qualche volta (poche) anche noi ci siamo cascati».

Da dove nasce questa passione?

«Non so, è una passione che ho fin da piccolissi­mo, è una cosa innata. È partito tutto dagli striscioni da stadio, oggi ne ho una collezione di svariate migliaia, poi man mano che le norme sull’esposizion­e degli striscioni diventavan­o sempre più severe, ho scoperto i cartelli, che in qualche modo sono i figlioli degli striscioni».

Chi sono i “cartellist­i” più bravi?

«Difficile dirlo, ma se si tratta di calcio nessuno batte i romani che hanno nella rivalità calcistica cittadina una fonte inesauribi­le. Poi c’è l’ironia dei napoletani, ineguaglia­bile, ma anche noi toscani ci difendiamo bene».

Ha mai rubato da un cartello una battuta per un suo spettacolo?

«Faccio di più. Porto striscioni e cartelli in scena con me, fanno parte del mio spettacolo. La gente se li aspetta».

Qual è il suo cartello preferito di sempre?

«Il primo e il secondo sono irriferibi­li, la farei licenziare. Vado col terzo: “Sei così brutto che pure tu’ madre te chiama bello de’ zia”».

Che cartello esporrebbe in redazione a “Striscia”?

«Non so, ma ho trovato le “Onoranze funebri Antonio Ricci” e l’“Impresa funebre Greggio”. Le ho mandate in onda chiedendo: “È lui o non è lui?”».

Chiudo con un classico: ci saluta Greggio e Iacchetti?

«Eh no, io i nomi non li sbaglio! Dopo tutto questo tempo posso fare lo spelling e so pure scrivere Hunziker correttame­nte. Detto questo li saluto con grande piacere, anche per l’entusiasmo con cui annunciano la mia rubrica. E visto che ci sono, posso salutare anche Ficarra e Picone?». ■

 ??  ?? LANCIATO DA GIULIETTA Cristiano Militello (51).
Nel 2004 il suol libro “Giulietta è na zo***la“, gli ha aperto le porte di “Striscia la notizia”.
LANCIATO DA GIULIETTA Cristiano Militello (51). Nel 2004 il suol libro “Giulietta è na zo***la“, gli ha aperto le porte di “Striscia la notizia”.
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy