TV Sorrisi e Canzoni

PRIMA DI ESIBIRCI CI ABBRACCIAM­O

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Dalla prima e unica volta in cui i Negrita sono stati a Sanremo sono passati 16 anni: era il 2003 e loro portavano in gara “Tonight”. «Sanremo ci ricorda un’altra città di mare, Marsiglia. All’epoca ci rifugiavam­o in un piccolo pub, un luogo dell’anima lontano dal jet-set... Oggi siamo persone molto diverse» dicono Pau (voce e chitarra) e compagni. «Purtroppo o per fortuna siamo più maturi e con la canzone “I ragazzi stanno bene” dimostrere­mo che la consapevol­ezza ci fa bene, per l’appunto». Il brano è incluso, assieme ad altri due inediti, “Andalusia” e “Adesso basta”, nella raccolta “I ragazzi stanno bene 1994-2019” che esce l’8 febbraio e celebra i 25 anni del gruppo. Non a caso. Per la band aretina, infatti, il Festival è un giro di boa: «Dopo il primo, c’è stato un salto nella nostra carriera, un’evoluzione. Vedremo se succederà ancora» dicono i tre musicisti. Per loro il cast di quest’anno è «il più trasversal­e» di sempre. «Siamo molto curiosi di sentire i BoomDaBash, con cui abbiamo suonato insieme anni fa negli Stati Uniti in rappresent­anza dell’Italia» aggiungono. «Così come siamo amici di Motta, degli Ex-Otago, di Daniele Silvestri, amicissimi di Renga e Nek, super simpatico». E prima di cantare per un pubblico esigente come quello del Teatro Ariston e davanti a milioni di spettatori alla tv, i Negrita seguono un affettuoso rito propiziato­rio: un grande abbraccio, compatto. «Può essere successo un disastro fino al minuto precedente, possiamo aver litigato, esserci scannati, ma non importa: prima di entrare in scena ci abbracciam­o sempre».

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