E Pippo mi sussurrò: «Ruba dai più bravi!»
«Baudo è stato decisivo, mi ha lanciato e dato consigli preziosi. Oggi ho ancora voglia di divertirmi: vorrei impersonare Mary Poppins»
Èincredibile». Questa è la prima cosa che passa per la mente di chiunque si trovi di fronte Lorella Cuccarini. È incredibile che questa ragazza snella, con i jeans, le scarpe da ginnastica, la lunga coda di cavallo bionda e un filo di trucco possa avere 50 anni, quattro figli e 30 anni di carriera alle spalle, che l’hanno resa uno dei punti di riferimento dello spettacolo italiano. Non solo. La settimana scorsa l’abbiamo vista scatenarsi in balli improbabili, lanciarsi in canzoni assurde, rotolarsi per terra, divertendosi fino alle lacrime nel programma di Amadeus «Stasera tutto è possibile».
Lorella, lei è una donna sorprendente, sa?
«Ma no, io sono una grande giocherellona e se mi viene data l’opportunità allora mi lascio andare. Il fatto è che ultimamente di occasioni così non ce ne sono molte. Quella sera ho dimenticato le telecamere e mi sono divertita come fossi a una festa tra amici. Nei giochi o ci credi e ti butti o non funzionano». Quella è la vera Lorella? «È una sfaccettatura: se fossi sempre così sembrerei folle. In quello show ho ritrovato quello spirito che c’era a “Buona Domenica” con Marco Columbro. Ho ricevuto un sacco di complimenti». Da chi in particolare? «Amadeus mi ha detto: “Se facciamo un’altra edizione ti richiamo subito!”. Ma quello che mi ha fatto più piacere è stato scoprire i miei figli ridere di cuore davanti allo schermo: di solito mi vedono in ruoli più composti». A casa lei è più pacata? «Ci piace giocare insieme. Dalle partite a carte, il burraco è il mio gioco preferito, ai giochi di società: Monopoli, Cluedo. Ricordo lunghe nottate con mio marito e gli amici passate a sfidarci a Risiko».
Ha appena festeggiato i 30 anni di carriera: cosa ricorda del debutto?
«Era il 5 ottobre del 1985 a “Fantastico 6”: la sigla che parte, Pippo Baudo dice il mio nome e poi il buio, l’ansia che mi assale. Ma in un attimo è arrivata la voglia di reagire, mi sono detta: “È solo un’esperienza della tua vita, giocatela fino in fondo”».
Perché, non credeva a un suo futuro nello spettacolo?
«No. Ero una ballerina di fila e pensavo che alla fila sarei tornata. Chi poteva immaginare che questa ragazzina del Prenestino potesse un giorno diventare un personaggio così popolare? Avevo cominciato a studiare danza classica a 9 anni, poi sono andata alla scuola di Enzo Paolo Turchi. Ma vivendo in quel quartiere così chiuso era difficile pensare che qualcuno potesse scoprirti». E invece Baudo c’è riuscito. «Sì, ero nel corpo di ballo di una convention presentata da lui. Ma solo dopo la riconferma per “Fantastico 7” ho cominciato a crederci: i titoli sui giornali, gli autografi per la strada, i fotografi sotto casa».
Il consiglio più prezioso che ha ricevuto?
«Quello di mia mamma: non tradire mai te stessa, devi guardarti allo specchio ed essere felice di ciò che sei. E poi quello di Pippo Baudo: ruba più che puoi, cerca di essere una spugna per assorbire da quelli che possono