«Ora tutti sanno che ho paura del buio»
Eleonora e Laura, cosa vi accomuna? «Abbiamo due caratteri simili, siamo introverse e riservate, di solito non parliamo molto della nostra vita privata perché ci fidiamo poco delle persone». E cosa vi distingue? «Tante cose, a partire dal fatto che lei è più grande e ha più esperienza. Io sono più ingenua. Lei è più fumantina. Ci compensiamo». Perché ha fatto «Pechino Express»? «Non tanto per il lavoro o per la tv, ma per me stessa. Ho 23 anni, è una cosa che ho fatto per conoscermi meglio. Ho detto: “Adesso o mai più”. È un programma che mette a dura prova: in video finisce un decimo di ciò che abbiamo vissuto». Per esempio? «Non mangiare, non trovare un posto per dormire... E camminare a 4 mila metri con delle gerle sulle spalle è stato l’apice della fatica. Arrivi stremata anche a livello mentale». Stava per mollare? «Sì, perché a differenza del fisico, il cervello non stacca mai, a metà percorso ho avuto un tracollo». Cosa c’entra «Pechino» con «L’Eredità»? «Niente. Per quattro anni come “professoresse” siamo state rinchiuse in uno studio tv a dire e fare le stesse cose, vestite in un determinato modo, senza poter prendere l’iniziativa o dire quello che pensavamo. A “Pechino” è come se ci avessero liberate». E ora cosa si è visto veramente di lei? «Le mie insicurezze e le mie paure: dal dormire al buio (io devo avere sempre una lucina di notte) al terrore degli insetti e dei ragni (chiamo ancora mio papà se ne vedo uno)». Avrebbe fatto «L’isola dei famosi»? «No, non è un programma dinamico: stare su un’isola a litigare per 70 grammi di riso con altre persone...».
Quante possibilità di vincere vi davate in partenza?
«Prima di partire molte, dopo la prima puntata ci sono venuti dei dubbi. E siamo cambiate. All’inizio chiedevamo un passaggio dicendo: “Scusi, per favore, ci potrebbe portare in auto?”. Alla fine eravamo spietate, buttavamo gli zaini direttamente dentro le macchine».
Siete la coppia più sexy di «Pechino», non ne avete approfittato?
«Macché, in quanto a passaggi siamo state la coppia più sfortunata: ecuadoriani e peruviani sono molto chiusi nei confronti delle donne, non era un vantaggio essere due ragazze».
È stato uno shock o un sollievo tornare nel luccicante mondo de «L’Eredità»?
«Sicuramente un sollievo, a livello fisico. Adesso staremo qui fino a maggio, comode e tranquille».