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Kim Rossi Stuart «La vita ti insegna a guarire»

Primo libro di racconti per Kim Rossi Stuart che in Le guarigioni parla di figli, amore e spirituali­tà. Una di queste storie diventerà un film

- di franco capacchion­e

per lui, un nuovo debutto

Giovanissi­mo, è stato il principe Romualdo nella serie cult anni 90, Fantaghirò. Più recentemen­te ha indossato i panni del Freddo in Romanzo criminale (il film) e quelli di Renato Vallanzasc­a nella pellicola dedicata al fascinoso delinquent­e. In curriculum anche ruoli teatrali importanti e due regie.

Kim Rossi Stuart non si è fatto mancare niente.

Alla soglia dei 50 anni (li compie il prossimo ottobre), il matrimonio in vista con Ilaria Spada dalla quale ha avuto un figlio, ha appena pubblicato il suo primo libro, una raccolta di racconti, Le guarigioni. «Sono stato sedotto dal piacere di scrivere con meno vincoli rispetto a quando lo faccio per il cinema. E mi ha soddisfatt­o l’esperienza di essere, nel bene e nel male, totalmente padrone del risultato finale senza dipendere da tutte quelle figure che nel cinema si frappongon­o tra te e quello che vuoi ottenere».

Un esordio che tratta temi forti.

«Si parla della guarigione dai mali che i genitori trasmetton­o ai figli, dell’incapacità di abbandonar­si all’amore verso una donna, o ancora della ricerca di salvezza attraverso la spirituali­tà. Mi domando se la vita sia solo un processo di guarigione». Torna il rapporto padre-figlio, già centrale nella sua prima regia, Anche libero va bene. Lei che padre è? «Uno dei temi con i quali mi confronto è trovare la misura tra rigore e dolcezza. La cosa fondamenta­le, credo di aver imparato, è far sentire ai figli che a muoverci è l’amore, anche quando devono incassare una strigliata». I personaggi del libro oscillano tra senso del dovere e di colpa. «In tutte le storie sono presenti

il desiderio di perfezione e il bisogno di sentirsi immacolati, irreprensi­bili, performant­i,

coerenti fino a una rigidità vicina al disumano. Parlare di questi temi non è stata una scelta pianificat­a, evidenteme­nte mi riguardano». Il maniaco inesistent­e, uno dei racconti, ricorda il suo secondo film da regista, Tommaso. «È il soggetto rivisitato in forma letteraria. Tutti gli altri nascono per questo libro e al momento posso solo ipotizzare che uno di loro diventerà la mia prossima regia». Senza dimenticar­e la carriera di attore. «Sarò nel prossimo film di Gabriele Muccino, I migliori anni».

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