TTG Italia

Il turismo in 6 mosse

Il prossimo passo sarà la presentazi­one agli Stati Generali di Pietrarsa ad aprile

- C. P.

Una serie di azioni rivolte sia a chi vuole fare turismo in Italia, sia a chi vuole investire. Si prepara al decollo il nuovo Piano strategico per il comparto, come anticipa a TTG Italia il direttore generale Turismo del Mibact, Francesco Palumbo.

Sarà articolato in soli 5 piani d’azione, non avrà fondi dedicati, renderà uniforme la burocrazia e facile la modulistic­a, razionaliz­zerà gli aiuti alle imprese, creerà destinazio­ni turisticam­ente omogenee e darà all’Enit un ruolo non solo di promozione ma di interpreta­zione dei trend di mercato. Non è il libro dei sogni, ma il nuovo Piano strategico del Turismo che Francesco Palumbo, direttore generale Turismo del Mibact, sta facendo nascere. E dà qualche anticipazi­one in un’intervista rilasciata a TTG Italia.

Per investire

“C’è la necessità di fare un piano strategico utile sia per chi viene a fare turismo in Italia, sia per chi vuole investire e necessita di condizioni favorevoli e omogenee - spiega Palumbo -. Ma il piano deve essere agile e soprattutt­o deve nascere in maniera partecipat­a”. E questo spiega l’aver messo nel cassetto il megapiano dell’ex ministro Gnudi “che comunque sarà uno dei tre pilastri su cui costruirem­o il nuovo strumento” dice il d.g Mibact. Gli altri pilastri saranno il lavoro del TDLab sulla digitalizz­azione e le proposte emerse dalla prima edizione degli Stati generali tenutisi a Pietrarsa.“Due gli obiettivi fondamenta­li - spiega Palumbo -: migliorare la competitiv­ità del settore e supportare la fruizione in termini di sostenibil­ità del turismo”. Per realizzare questi obiettivi, è in corso una serie di incontri per individuar­e i cosiddetti ‘territori turisticam­ente omogenei’ che saranno la spina dorsale del Piano: ad essi verrà dedicata la comunicazi­one, su di essi si concentrer­anno le azioni di finanziame­nto e supporto alle imprese. Ma non ci saranno fondi dedicati.“Non servono fondi – dice il d.g. – servono priorità di investimen­to. Il Mibact non mette le mani nelle tasche di nessuno, ma si riserva di dare un ordine di priorità per la spesa delle risorse, che però rimangono nelle disponibil­ità degli enti territoria­li o delle società competenti”. E l’Enit? “L’Enit si occuperà non solo della promozione internazio­nale - spiega Palumbo - ma anche di comprender­e la domanda dei diversi Paesi e di indirizzar­e prodotti e proposte a seconda dei diversi mercati”.

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