Quali problemi causa una carenza di iodio?
La carenza di iodio può dare origine a moltissimi squilibri. Per esempio può causare un’alterazione nella maturazione degli ovociti, che rende più difficile il concepimento: un recente studio della Harvard TH Chan School of Public Health ha dimostrato che il 92% delle coppie che consumano 3 porzioni di pesce (importante fonte di iodio) la settimana ha una gravidanza dopo un anno di tentativi, percentuale che scende al 79% tra quelle che ne consumano meno. Una conseguenza tra le più importanti della carenza del minerale sono le disfunzioni della tiroide: la ghiandola utilizza lo iodio per la sintesi dei suoi ormoni e, se ne è a corto, si possono avere ipotiroidismo e gozzo. Allarme rosso per lo sviluppo neurocognitivo del bebè, poi, se è carente nella dieta materna durante la gravidanza e l’allattamento, quando il suo fabbisogno aumenta da 150 a 250 mcg al dì. Un suo deficit, soprattutto se grave, può provocare danni che si manifestano con difficoltà intellettive in età scolare. La carenza di iodio è molto diffusa: secondo una ricerca dell’Osservatorio nazionale per il monitoraggio della Iodoprofilassi, riguarda più di un italiano su 10 e, anche se in forma leggera, il 30-50% dei neonati. EUthyroid, ricerca finanziata dall’Unione Europea, ha lanciato un appello per proteggere i bebè, sin dal momento in cui se ne programma l’arrivo: utilizzando ogni giorno sale iodato e mettendo in tavola 3 volte la settimana pesce di mare, crostacei e molluschi, ricchi del prezioso elemento.