Panorama

FORMENTERA LA SELVAGGIA

- Di Marco Morello

Lontano dai luoghi più scontati e dagli stereotipi da cartolina, l’isola custodisce approdi ricchi di nostalgia. Come un rifugio bohémien nella natura, dove prima sbarcavano pirati e poeti.

Qualcuno non la sopporta, perché la considera una colonia un po’ snob di un’italia piaciona. Per tantissimi connaziona­li è l’unico concetto di mare possibile. Sarà perché Formentera è meno caotica e più allergica agli eccessi della vicina Ibiza, rimanendo comunque incline al divertimen­to, magnifica nella sua spettinata semplicità. Negli ultimi anni l’isola ha iniziato a smarrire l’indole selvaggia di un tempo. Si veda la chiusura forzata di alcuni storici chiringuit­os, come racconta il servizio a pagina 35.

Uno spirito che vuole rivivere in luoghi come Teranka (Teranka.com), un rifugio tra l’hippie e il bohémien, pur aspirando al comfort di un’ospitalità di livello. Si presenta come «un ritiro del benessere per menti e anime creative». Insomma, non i soliti turisti o quelli che non si sentono tali. E la pratica non si allontana dalla teoria: Teranka è in un’area verde di pini affacciati sull’azzurro, in una zona battuta, in passato, da poeti e pirati. Un temperamen­to avventuros­o e introspett­ivo da coltivare durante sessioni di yoga, pilates e meditazion­i di gruppo, incluse nel soggiorno così come i kayak per esplorare la costa e l’attrezzatu­ra da snorkeling per godersi le meraviglie del fondale. Per il riposo ci sono 35 camere e suite sparse fra tre edifici di pietra, con i nomi, mare, terra e cielo che richiamano i principali elementi, a eccezione del fuoco. Per quello basta il fervore che arde a Formentera.

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