Caso Yara Grazie a una telefonata, ora Massimo Bossetti può sperare
SARÀ FORSE POSSIBILE ANALIZZARE DEI REPERTIMAI SOTTOPOSTI A ESAME. E IL MURATORE
Una sentenza della Cassazione ribalta clamorosamente il provvedimento, firmato da otto giudici, due togati e sei popolari, che tramite la confisca dei 98 reperti dell’omicidio di Y ara nega vala possibilità a Massimo Boss etti di avere una controperizia dell’esame dei corpi di reato che lohanno inchiodato. Condue righe la supremaCorte gli ha ridato la speranza di potersi difendere. La prima sezione della Cassazione non solo non ha avallato il provvedimento di confisca dei reperti ma lo ha annullato. La decisione, in seguito ai ricorsi dei difensori di Bossetti, Claudio Salvagni e Paolo Camporini è stata: «Annullamento con rinvio». Quindi per la prima volta in 6 anni, Massimo Bossetti potrebbe aver diritto di chiedere altre analisi sul materiale genetico che lo ha condannato. Occorrerà aspettare il deposito delle motivazioni della Cassazione per capire quale passaggio del provvedimento deve essere rivalutato.
Una nuova corte del Tribunale di Bergamo, intanto, dovrà decidere se i 98 corpi di reato, fra i quali 54 campioni di Dna che per anni sono stati dichiarati esauriti e invece erano in custodia dal professor Giorgio Casari, consulente dell’accusa, nei laboratori del San Raffaele a Milano, potranno essere sottoposti a nuove analisi.
Due righe in fondo a pagina 3 del provvedimento con il quale il giudice Giovanni Petillo il 15 gennaio 2020 accoglieva la richiesta del pm Letizia Ruggeri per la confisca dei reperti, Dna compreso, possono ribaltare la situazione: quelle due righe contengono una carica esplosiva quando dicono che i 54 campioni di Dna sono «estratti dai reperti “slip” e “leggins”». Cosa significa? Non provengono da calze, scarpe, giubbino o da altri punti - non sono tracce “dubbie” - provengono dagli slip e dai leggins di Yara, gli indumenti sui quali il Ris sostiene di aver trovato la traccia che ha condotto a Ignoto 1 e quindi a Bossetti. È il materiale genetico che lo ha condannato. E avevano sempre sostenuto di averlo consumato. La sentenza d’Appello di Brescia addirittura lo scrive a pag. 238 nelle motivazioni. Un errore o un falso?