LA MODELLA CURVY: «PERDEVO L’ANIMA»
« Ho fatto la prima dieta restrittiva a circa 11 anni», ricorda la modella Laura Brioschi, autrice del libro Noi
siamo luce (DeA Planeta), in cui racconta la sua esperienza: «La parola d’ordine era: pesati ogni giorno, poche calorie e no carboidrati per due settimane, poi ci sarebbe stato il mantenimento e poi altre due settimane. Oggi so che sono proprio le diete come questa a essere il primo fattore di rischio per i disturbi alimentari ».
Dai 14 ai 24 anni, il periodo più travagliato: « Ero ossessionata dal peso e odiavo me e il mio corpo per non avere la forza di volontà per essere magra».
Da adulta, e da modella curvy, le diete non sono finite: «Era meglio essere una 44 scarsa che una 48 abbondante. Quindi eccomi
di nuovo lì, davanti alla bilancia, senza via d’uscita: la società, il lavoro, l’uomo che credevo di amare mi volevano comunque più magra, e cioè più attraente, accettabile, professionale. Ho perso chili», racconta, «ma ho perso molta più
anima ». Difficile mantenere il sorriso, anche mentre il peso calava. «Vedevo la mia pelle svuotata e mi chiedevo perché. Quanto male mi sono fatta». Da quando l’ha capito, basta diete: «Ci sono stati alti e bassi ma ho imparato a gestire la fame nervosa. Credo che il segreto sia imparare a conoscersi, cercare di capire le proprie reazioni a un determinato cibo e, soprattutto, dotarsi di un’educazione emozionale: senza, siamo portati a farci solo del male».