Il calcio femminile avanza tra polemiche ed eroine
C’È CHI LO “ACCUSA” DI ESSERE POCO SPETTACOLARE E CHI AMMIRA LE SUE PROTAGONISTE
Noto che da un po’ di tempo il mondo del calcio, sport maschile per eccellenza, si sta colorando di rosa. Alessandra Le più recenti cronache sportive sembrano andare proprio in questa direzione: mi riferisco alla partita di campionato di serie A women, Juventus-Fiorentina, giocata all’Allianz Stadium di Torino gremito di pubblico e il successo anche mediatico dei Mondiali 2019 di calcio femminile, in Francia, ai quali hapartecipato anche la Nazionale italiana, guidata da Milena Bartolini. Eppure le polemiche non sono finite ( ad esempio, Gianluca Petrachi, direttore generale della Roma, ha dichiarato che «il calcio non è uno sport per signorine» e si è poi dovuto scusare, ndr) ec’èchi sostieneche il calcio femminile non è spettacolare come quello giocatodagliuomini. In propositoEmma Hayes, manager della squadra femminile del Chelsea, ha proposto di far giocare le calciatrici sucampi più piccoli e con porte in proporzione, proprio per favorire quella spettacolarità che per alcuni manca: ridimensionando il contesto, quasi sicuramente le partite diventerebbero più veloci e più divertenti per il pubblico, che assisterebbe anche a unmaggior numero di parate - una donna portiere “media” non raggiunge quasimai il metroe80di altezza di un uomo e quindi si trova svantaggiata a dover difendere una porta regolamentare, larga oltre 7 metri e alta oltre2metri. Nondimentichiamo, poi, che in altri sport si tiene conto della diversa costituzione fisica femminile: le cestiste usano una palla più piccola, proporzionata alle loro mani, le ostacoliste saltano ostacoli più bassi, la rete delle pallavoliste è meno alta e così via. Detto questo, nello sport come in qualsiasi
altro ambito, quello che conta non è il genere sessuale, contano l’impegno e le capacità. E di ciò forniscono valido esempio diverse donne nel mondo del calcio. Tra le altre ricordo Stéphanie Frappart, designata arbitro della finale di Supercoppa europea Liverpool-Che lse a. Nata in Francia nel 1983, Frappart hagiocato a calcio sino a 13 anni e a 18 ha intrapreso la carriera arbitrale; dopo una gavetta lunga e faticosa, nell’agosto 2014 è stata il primo arbitro donna nella Ligue 2, maschile, e lo scorso aprile il primo arbitro donna nel massimo campionato maschile, la Ligue 1. Al contempo, ha diretto nel settore femminile, arbitrando tra l’altro ai Mondiali 2015, agli Europei 2017 e agli ultimiMondiali (èstata il fischiettodella finale tra Stati Uniti e Paesi Bassi ). Nella fin al e,Stép han ieFrapp art ha offerto un esempio di grande competenza, determinazione ed equilibrio nell’arbitrare la finale: lo hanno riconosciuto anche i tecnici (uomini) delle due squadre. A questo si aggiunge che nel corso della conferenza stampa, primadellagara tra Liverpool e Chelsea, il responsabile del settore arbitrale Uefa Roberto Rosetti ha sottolineato con lealtà e correttezza la professionalità diStéph ani eFrapp art, senza sentirsene minacciato o sminuito. Un chiaro riconoscimento, per di più da parte di un uomo, del fatto che il calcio non è più uno “sport solo da uomini”.