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Vasco Rossi Cronaca dal concerto dei record di Livio Colombo

SUI TRENI COME SARDINE. I CHILOMETRI­APIEDI. LE ORE DI ATTESA SOTTOIL SOLE. TUTTOPER CANTARE INSIEMEALK­OMANDANTE PER I SUOI 40ANNI DI CARRIERA. MANEVALEVA LA PENA? LEGGETEQUI...

- Di Livio Colombo

Duecentove­nticinquem­ila più uno. Io. Quello che fa il cretino qui a destra con una foto del Komandante. Quello che si è piazzato dall’1 alle 9 di sera con moglie, figlio, nipote, fidanzato della nipote, amici e figli degli amici in posizione strategica tra una colonna di casse acustiche e una colonna di casse di birra (cretino sì, ma previdente: dicono che bisogna idratarsi...); accidenti, a forse 500 metri dal palco, ma «basta che ci sia posto, cioè, sai che cosa ce ne frega a noi!» . Sempre io, quello che in fondo non è male aspettare l’ora del tuo treno all’alba, discutendo con sconosciut­i nottambuli di quanto è stato bello il concerto, specie se la rezdora del bar di cui occupi abusivamen­te il giardinett­o esce con un cartone e ti fa: «Mettitelo sotto, ragazzo, se vuoi sdraiarti, che fa freddo». Ragazzo a me? Vasco fa 40 anni di

rock e poesia e io quasi 40 di Vasco: non sarà chemi frega la “ragazzitud­ine”, l’infingarda nostalgia di quando eravamo davvero Liberi liberi ed eran vere pure le utopie? Guardo laGiulia che ha vent’anni, dorme con la zazzera bionda sulle gambe del moroso che sta scomodissi­mo (è l’età in cui... ti porterei anche in America, ho comperato lamacchina apposta) e per tre ore e mezza le ha cantate tutte. Del Blasco va matta anche lei, comemio figlio, che è cresciuto a YouTube e Spotify e non ha mai troppo considerat­o i miei gusti e i miei Lp. E allora? La dico? Sì, la dico: secondo me il miracolo di Vasco, la magia di Vasco, l’alchimia di Vasco, insomma, quella roba lì che fa radunareaM­odena Park 225 mila cretini, e 50 mila in quasi 200 cinema, e 5 milioni e mezzo alla tv nonostante il vituperato Bonolis, è che ognuno riesce a sentirsi il «più uno» tra la moltitudin­e della sfuggente, variopinta, transgener­azionale tribù. Traduco: quasi ogni pezzo è una canzone per te ( e non ci credi, eh!?!).

«TRISTEZZA VITALE»

Non ci credete, eh? Allora sentite quelli bravi. Michele Serra su Repubblica: «Perché sorride quella folla? Perché la tristezza di Vasco, ad ascoltarla bene, è straordina­riamente vigorosa... è una tristezza piena di vita». Emanuele Trevi sul Corriere della Sera: «Ogni canzone, in quarant’anni, è stata il nuovo capitolo della storia di qualcuno che impara il suo modo di stare al mondo». Mah. Io so solo che quando, alle 9 in punto, l’iper super maxi schermo si è incendiato con un sole esplosivo, e un invisibile puntino giallo sul palco ha intonato Colpa d’Alfredo, mi è venuta inmentemia­mamma che non soppor- tava che urlassi per casa « è andata a casa con il negro la troia, mi son distratto un attimo, colpa d’Alfredo » ma poi, doveva essere il 1983, mi aveva portato tra altri (forse) 225 (senza mila) sbarbati ad ascoltarlo sul campo sportivo di Cornaredo. Da quel proto-concerto che registrai con unWalkman si è arrivati a 176 canzoni e 780 palazzetti e stadi e la combriccol­a del Blasco che era poco più di un pugno è cresciuta fino a tenere in scacco, consenzien­te e paziente, un’intera città. Tutto perfetto, a eccezione della scandalosa disorganiz­zazione che ha portato, dalla notte alle 8, all’assalto ai treni. In piedi verso Milano, parlavo e parlavo per tenermi sveglio e mi è sfuggito: «Ho visto anche i due concerti a Campovolo diLigabue». Mi ha salvato la vita la prontezza di mia moglie: «Ma no, in famiglia non ammettiamo altre religioni».

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 ??  ?? Vasco Rossi, 65 anni, arrivando in elicottero ha detto: «Il locale è pieno». E dopo: «È stata la tempesta perfetta»
Vasco Rossi, 65 anni, arrivando in elicottero ha detto: «Il locale è pieno». E dopo: «È stata la tempesta perfetta»

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