E l’umile Obama se la spassa conimiliardari
DA PRESIDENTE ERA IL PALADINO DEI POVERI. ORA, IN “PENSIONE”, SI DIVIDE TRA YACHT, CASE DA SOGNOE VIAGGI EXTRA-LUSSO. E PER LE SUEMEMORIE HA GIÀ INCASSATO65MILIONI DI DOLLARI
Negli Stati Uniti c’è un detto svergogna-ipocriti che ricalca il nostro, con l’aggiunta di qualche grado alcolico: «Predicare acqua e bere vino». Nel caso di Obama, si può tranquillamente fare un upgrade e sostituire al vino lo champagne. Barack ha passato i suoi otto anni da presidente a cucirsi addosso l’armatura di paladino degli esclusi. Ha esteso la copertura sanitaria a milioni di americani, si è scagliato contro «i gatti grassi» di Wall Street, ha devoluto in beneficenza l’assegno del Premio Nobel per la Pace vinto nel 2009. Da quando però ha consegnato a Donald Trump le chiavi della Casa Bianca, deve aver
contratto per contagio la trumpite, una malattia che costringe chi ne è affetto a frequentare solo miliardari. All’indomani dell’ Inaugurati on Day (20 gennaio scorso), lui e Michelle sono volati a Palm Springs per cinque giorni di assoluto relax. Pausa meritata, per carità: dopo 2.920 giorni di lavoro indefesso al servizio dell’umanità, serviva una boccata di ossigeno californiano.
CROCIERA INFINITA
Poi, però, i due sono salpati per una crociera infinita e sfarzosa, ospiti di “armatori” tutti molto ben collocati nella classifica degli uomini più ricchi del pianeta stilata da Forbes. La prima tappa, a fine gennaio, è stata Necker Island, l’atollo privato di Richard Branson, il magnate della Virgin (patrimonio stimato: 5 miliardi di dollari). Non esattamente il compagno di viaggio ideale se vuoi mantenere una certa riservatezza sui tuoi spostamenti. Branson ha raccontato in diretta la vacanza della coppia ex presidenziale, compresa una sfida sportiva: «Imparerà prima Barack a fare kitesurf o io ad andare con il foilboard (un surf “volante”, ndr)?». Obamaha vinto la gara, ma perso qualche punto: «È ovvio», hanno scritto i quotidiani politici americani, «che Branson l’ha usato per accreditarsi nel mondo degli affari come un suo amico stretto». Chiusa la parentesi alle Isole Vergini, Barack e Michelle hanno firmato con laPengu in Random Ho use un contratto fantasmagorico :65 milioni di dollari per un libro di memorie da scrivere a quattro mani (il più ricco anticipo mai scucito da una casa editrice). Per abbozzare il memoir, i due si sono ritirati al The Brando, l’atollo-resort polinesiano dove sono transitati anche gli sposini Pippa Middleton e James Matthews (prezzo della camera: 6mila dollari al giorno piùtasse, inbassa stagione). Tre settimane dopo, e già che si trovavano nei paraggi, si sono regalati un tour nautico tra Tahiti e Bora Bora. Su uno yacht da 300milioni di
proprietà di DavidGeffen, megaproduttore cinematografico con una fortuna personale di 7 miliardi e mezzo di dollari. A bordo, c’erano anche OprahWinfrey (che in banca ha 3 miliardi), Bruce Springsteen e Tom Hanks.
E CHE CASETTA!
Poi Barack è rientrato Washington per risolvere la questione abitativa: la scelta è caduta su una villona in stile Tudor al 2446 di Belmont Road, nel sobborgo chic di Kalorama (“bella vista”, in greco), un fazzoletto di viali alberati che ospita 28 ambasciate. Tra i vicini, ci sono il boss di Amazon Jeff Bezos ( patrimonio netto: 72 miliardi di dollari!) e Ivanka Trump. In casa, gli Obama staranno larghi: in tutto sono 760 metri quadrati spalmati su tre piani, con nove camere e, precisano un po’ misteriosamente i siti immobiliari, otto bagni e mezzo. All’inizio, l’idea era di restarci in affitto - a 20 mila dollari al mese - fino a quando la secondogenita Sasha non avesse concluso il liceo (nel giugno 2018). Ma a fine maggio, dopo una tournée europea (Milano, Toscana, Scozia), Barack ha rotto indugi e salvadanaio, comprandola per 8 milioni di dollari. E il bello (o il brutto) è che parte del malloppo gli è arrivata da una di quelle società di Wall Street che aveva tanto bacchettato: per un discorso, la Cantor Fitzgerald gli ha girato 400 mila dollari. Tutto lecito, per carità: l’ipocrisia non è un reato. Ma vallo a spiegare a quei milioni di fan che in Obama avevano visto la speranza e il cambiamento.