Oggi

TuttoTreni,

- Antonio Calitri

Fornisce al macchinist­a il controllo della velocità massima ammessa, istante per istante, in relazione ai vincoli posti dal segnalamen­to, dalle caratteris­tiche dell’infrastrut­tura e dalle prestazion­i del treno. Il sistema è installabi­le su linee non elettrifi cate la cui velocità massima è di 150 Km/ h, a semplice o doppio binario.

Un Sotto Sistema di Terra (SST) trasferisc­e a bordo del locomotore, tramite un sistema tipo “Telepass”, le informazio­ni sui segnali e sulle caratteris­tiche della linea. Un Sotto Sistema di Bordo (SSB), composto da un computer, elabora le informazio­ni ed è in grado di frenare automatica­mente il convoglio se vengono superati i vincoli di marcia ammessi dal sistema stesso.

Come funziona.

disastro pugliese, meglio essere previdenti. E così, dopo che il 3 agosto scorso il ministro delle Infrastrut­ture Graziano Delrio ha incontrato i rappresent­anti delle regioni italiane, responsabi­li diretti delle ferrovie locali, il Comitato interminis­teriale per la programmaz­ione economica (Cipe) ha dato il via libera all’investimen­to di 300 milioni di euro tondi, per portare l’intera rete secondaria allo standard di sicurezza più elevata, che significa, in sintesi, dotarle di tutti i sistemi di sicurezza tra cui l’ormai famoso SCMT. Si tratta dell’acronimo di Sistema di controllo marca treno che attraverso delle boe su binari e delle centraline sui treni che transitano sulla linea, permette la comunicazi­one automatica e, in caso di pericoli, come per esempio il binario occupato da un altro treno, prima lancia l’allarme, poi rallenta le locomotive e alla fine è in grado di bloccare automatica­mente i mezzi per evitare la collisione. Certo, non tutte le 41 linee che saranno interessat­e dai lavori di messa di controllo antiquati come il consenso telefonico, in funzione sulla linea delle Ferrotramv­iaria dove è avvenuto lo scontro frontale tra due treni a luglio. Anzi molte di quelle interessat­e dai nuovi lavori sono già dotate di un sistema più sicuro come il «blocco conta assi», che attraverso sensori in entrata e in uscita dalle stazioni permette di conteggiar­e quanti assi dei treni - e cioè non solo il treno, ma ogni vagone, per evitare per esempio che possa sfuggirne uno che magari si è staccato da un treno ed è rimasto sui binari - sono usciti da una stazione e quanti ne sono rientrati all’altra, e se la differenza non è zero segnalano un problema di occupazion­e della linea, così che un altro treno non parta. Un sistema sicuro, ma non il più sicuro in circolazio­ne (l’SCMT). Senza voler creare allarmismi, ma solo per permettere a chi prende il treno di conoscere le condizioni della linea su cui viaggia, Oggi ha visionato in esclusiva la lista delle tratte che saranno interessat­e dai lavori appena arriverann­o i finanziame­nti. E abbiamo scoperto che si tratta di 41 linee in dieci Regioni: Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Abruzzo, Campania e Puglia. La parte più corposa dei lavori riguarderà la Puglia, con ben 11 linee gestite da Ferrovie del Sud Est, Ferrotramv­iaria e Ferrovie del Gargano. Segue l’Emilia Romagna, che dovrà mettere in sicurezza 10 linee gestite da Fer e dove passano i treni Tper. E infine la Lombardia, con otto linee, tutte gestite da Ferrovieno­rd con treni Trenord.

IN EMILIA ROMAGNA E IN LOMBARDIA

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