ROMANI SI DIVENTA
Né albergo né B&B: il nuovo luogo dell’accoglienza è concepito come una casa. Nella capitale sei appartamenti in affitto, dove il lusso è non sentirsi turisti
SEI APPARTAMENTI A DUE PASSI DALLA FONTANA DI TREVI. ARREDATI COME UNA CASA, FUNZIONALI COME UN HOTEL. È LA NUOVA META DELL’OSPITALITÀ PROGETTATA DA NORA E SANDRA
Anche quando dormono hanno gli occhi spalancati sul mondo. «Sognare per noi è come viaggiare con il solo bagaglio a mano, da svuotare appena sveglie». Tutta colpa di Freud. Nora Pastore (alias Nora P, proprietaria del tempio capitolino del design) e Alessandra Proietti sono romane doc. Una arredatrice, l’altra architetto. Entrambe con la passione per il design e per il viaggio. «Ci siamo occupate di tutto: dalla progettazione degli interni al marketing. A Roma mancava uno spazio come CasaCau», dice il duo di Nora P+P Project. I lavori sono cominciati circa un anno e mezzo fa. Sei appartamenti in un palazzo del ’600 di tre piani, gli ultimi due completati a luglio. Quando si dice la burocrazia. A cento metri dalla Fontana di Trevi venduta da Totò a un credulone turista italo-americano. Oggi vuota, con passerella vista restauro. Anita Ekberg è solo un ricordo. Sei interni, differenti l’uno dall’altro, con tutti i comfort di un albergo. CasaCau è nella top 20 della travel guide di Mr&Mrs Smith ma non chiamatelo hotel. Niente sfarzo tanto caro ai russi. Nessuna suite con portacenere e rubinetti d’oro. Follie da sceicchi queste. «Da noi il lusso è l’accoglienza», dice il proprietario Pino, di origini sarde: ecco spiegato Cau. La sua è una famiglia di albergatori, da generazioni. «Il nome suonava bene, l’abbiamo scelto per questo». Il latino non c’entra nulla. L’edificio è al civico 94 di via in Arcione, una strada corta e stretta nel cuore della capitale che nasconde uno dei complessi sotterranei più grandi del centro storico. A ricevere gli ospiti, Marina e Kevin. Sempre a disposizione, come dei gentili vicini di casa. Per niente ficcanaso. All’ingresso, sulla parete destra, una mappa magnetica aiuta a orientarsi e a scoprire la città, con una serie di calamite rosse a suggerire,
«HO PENSATO A UN LUOGO PRIVATO, INTIMO, RIPARATO DALLA CONFUSIONE OLTRE IL PORTONE. IL LUSSO QUI È L’ACCOGLIENZA» Pino Cau
«CASACAU È UN VIAGGIO. ATTRAVERSO ARREDI VINTAGE, DESIGN CONTEMPORANEO, FOTOGRAFIE E DIPINTI» Nora P
giorno per giorno, il luogo degli eventi cool. Lontano dal vortice della mondanità di Jep Gambardella. Sulla sinistra, cassette delle lettere. Una per ogni appartamento. Qui ‘l’inquilino’ può ricevere la sua posta o lasciare messaggi allo staff. Niente ascensore. Solo una scala che conduce agli alloggi, ognuno con una propria personalità, ma in armonia tra loro. Si va dai 25 ai 57 mq. Alcuni possono anche essere comunicanti, in caso di necessità. In ogni interno gli arredi convivono con i vecchi pavimenti che conservano le cementine e la graniglia. A CasaCau i dettagli fanno la differenza. E non è un modo di dire. Mobilia vintage e arte contemporanea, in un susseguirsi di geometrie e cromie. Rettangoli, quadrati e trapezi, giochi di forme e colori, dal pastello al fluo. Specchi in midollino e sgabelli in bambù. Sul soffitto, le lampade Flos Lianes dei fratelli Bouroullec. Alcuni pezzi sono in vendita nello store
Nora e Alessandra alle prese con una selezione di fotografie (in questa pagina). In camera: arredi disegnati convivono con vecchi pavimenti di graniglia. Sul letto a pattern geometrici, lenzuola e plaid Society (nella pagina accanto, a sinistra in alto). L’angolo cucina con lavello in plastica (nella pagina accanto, a destra in alto). Per la tavola, servizio di piatti Richard Ginori, posate dorate e gabbia di Seletti (nella pagina accanto, in basso)
Nora P, solo per design addicted. Poi doccia, vasca e bagno turco. Terrazzino affacciato sul mercato della piccola piazza adiacente e camera da letto sul retro del Quirinale. Per i politicamente corretti. Tutti gli appartamenti sono dotati di zona pranzo, angolo cottura e una dispensa di prodotti locali che Marina e Kevin arricchiscono quotidianamente. Lo chef Marco Martini del ristorante Stazione di Posta su richiesta prepara una cena ‘fatta in casa’. Scordatevi lo schermo piatto in camera. Non c’è nemmeno un televisore. È obsoleto. Meno zapping, più touch e Wi-Fi. In ogni stanza c’è un iPad per chi è connesso dal tramonto all’alba, e un impianto audio wireless. In omaggio ai nostalgici della battitura, una Olivetti e un foglio bianco. Per scrivere delle vacanze romane e del soggiorno a CasaCau. CASACAU.COM