L’antimafia sentirà i due indagati
Il centrodestra vuole convocare la toga e il finanziere sotto accusa in Umbria Per l’opposizione non c’è complotto. Gasparri attacca: «Coinvolgere il Parlamento»
■ La commissione Antimafia si prepara a chiedere l’audizione dell’ex magistrato della Dna Antonio Laudati e del finanziere Pasquale Striano, entrambi indagati a Perugia nell’inchiesta sui dossier contenenti informazioni riservate su politici e vip. Lo ha annunciato ieri, in vista dell’ufficio di presidenza della commissione presieduta da Chiara Colosimo previsto per domani, Pietro Pittalis, capogruppo di Forza Italia nell’organismo bicamerale. «Stiamo ancora esaminando le carte trasmesse dal procuratore» ha detto Pittalis. Che poi ha aggiunto: «Abbiamo già alcuni punti chiari della vicenda e insisteremo per convocare sia Laudati sia Striano e altri nomi che compaiono nell’indagine». Per Pittalis è importante anche approfondire «il tema degli eventuali mandanti».
Sulla necessità di andare fino in fondo il centrodestra è compatto. Riccardo Decorato , capogruppo di Fratelli d’italia in commissione ha annunciato la richiesta di «una serie di audizioni in relazione agli atti» che sono stati trasmessi. Aggiungendo poi che verrà fatta una «valutazione come maggioranza, alla luce di ciò che ci dirà la presidente». Anche il leghista Luca Cantalamessa, che guida la delegazione del Carroccio in Antimafia è sulla stessa linea dei suoi colleghi. Per il leghista quanto sta emergendo «è la conferma di uno scenario a dir poco inquietante. È un vero attacco alla democrazia che siano spiati ministri che stavano per essere nominati, politici, e accessi illegali in un istituto che dovrebbe essere sinonimo di qualità, sicurezza e garanzia. Tutto questo preoccupa e noi andremo avanti: stabiliremo regole di ingaggio, ma credo che, come centrodestra tutto, ci sia la volontà di andare fino in fondo».
Chi sembra invece volersi buttare tutto dietro le spalle è l’opposizione. Il capogruppo del Pd in commissione Walter Verini prima ha spiegato che «per quanto riguarda la vicenda Striano-laudati» i dem si riservano anche loro «di proporre nomi di persone da audire». Ma, ha aggiunto «stentiamo francamente a vedere il filo di un complotto». Per Verini si tratterebbe solo di un «caravanserraglio di manovre e manovrette il cui filo conduttore è difficilmente decifrabile». Per questo, ha concluso «all’ufficio di presidenza torneremo a sollecitare le audizioni fissate su Genova e Liguria e di continuare il lavoro sulle mafie a Roma e sul litorale laziale». Ancora più netta la 5 stelle Stefania Ascari, che ha dichiarato: «Questa commissione Antimafia si sta occupando di tutto meno che di mafia. Solleciteremo che si torni a parlare di mafia». Secondo la capogruppo grillina bisogna invece tornare a occuparsi dei filoni delle stragi, della criminalità a Roma e nel Lazio, dei «collegamenti con l’eversione nera e la massoneria». «Viene fatto di tutto tranne che affrontare questi temi» ha aggiunto, concludendo poi: «Chiediamo da un anno di sentire Arlacchi (Pino, che fu amico di Giovanni Falcone, ndr) sulle stragi di via D’amelio e di Capaci perché potrebbe riferire elementi utili, ma non viene ascoltata nessuna nostra richiesta». Quasi a rispondere all’opposizione, per Forza Italia ha preso posizione anche Maurizio Gasparri: «Mi rifaccio a quanto già chiesto dal capogruppo di Forza Italia in Antimafia, Pietro Pittalis, il quale chiede di ascoltare
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Laudati e Striano in commissione. Questa esigenza è ancora più evidente viste le difficoltà manifestate della Procura di Perugia sulla mancanza di personale amministrativo a disposizione utile a portare avanti inchieste come quelle sul dossieraggio. Dobbiamo supplire e tocca anche a noi indagare».