Per Banca Generali masse a quota 99 miliardi
Aumentate le stime sul dividendo. Mossa: «Possibili piccole acquisizioni in Svizzera»
■ Banca Generali saluta con il segno più la prima metà dell’anno. L’utile netto consolidato del gruppo guidato dall’ad Gian Maria Mossa nel primo semestre 2024 si è attestato a 239,6 milioni di euro, +37% rispetto allo scorso esercizio. Il risultato gode della costante spinta alla crescita dimensionale della banca, giunta a sfiorare i 100 miliardi di euro di masse (in dettaglio 99 miliardi, +12% rispetto all’anno scorso, massimo assoluto). La componente di utile ricorrente si è attestata a 170,4 milioni, consolidando il livello dello scorso anno (166,1 milioni nello stesso periodo 2023) mentre l’utile variabile si è attestato a 69,1 milioni (a fronte dei 9 milioni dei primi sei mesi del 2023).
Il margine di intermediazione è salito a 494,3 milioni (+26% anno su anno), con il determinante contributo sia del margine finanziario (166,7 milioni, +3,3% rispetto all’anno scorso), sia delle commissioni nette ricorrenti (233,7 milioni, +4,6% anno su anno). Il margine d’interesse si è attestato a 157,5 milioni (+4%), consolidando il progresso dello scorso anno, in cui il risultato era triplicato beneficiando del rialzo dei rendimenti degli attivi
Gian Maria Mossa fruttiferi indotto dall’aumento dei tassi. Anche l’utile del secondo trimestre 2024 è cresciuto del 27,8% a 117,6 milioni. La componente dell’utile ricorrente si è attestata a 88,5 milioni (-0,7% rispetto all’anno scorso), quella di utile variabile a 29,1 milioni (contro i 2,9 milioni dello scorso anno), sostenuta dalla netta forza dei mercati finanziari nel periodo. Il margine di intermediazione ha registrato un balzo del 19,4% a 237,6 milioni. Aggiornato
in rialzo l’obiettivo di remunerazione degli azionisti puntando a distribuire 8-8,5 euro per azione di dividendi cumulati nel 2022-2025.
Siamo «il place to be, essendo un player puro del wealth management a basso rischio, con i migliori consulenti finanziari, afflussi molto solidi, un brand forte, un management team capace e tante iniziative che sono solo all’inizio della loro storia - come la Svizzera - e altre innovative», ha detto l’ad Mossa. L’ottimo risultato «ha beneficiato della costante espansione degli asset, della diversificazione e della disciplina dei costi poiché le condizioni dei mercati finanziari si sono dimostrate favorevoli sia ai mercati azionari che al contesto dei tassi». Per quel che riguarda future acquisizioni, Mossa ha detto: «Non vedo opportunità nel private banking in Italia, mentre ci potrebbero essere dei target molto piccoli in Svizzera, che forse sono più recruiting che acquisizioni».
Il gruppo ha chiuso ieri le contrattazioni a Piazza Affari a 40,6 euro in aumento dell’1,9%.