Il Consiglio di Stato stanga De Luca «Giù le mani dagli ex policlinici»
Bocciata la mossa del governatore di cambiare i contratti negli ospedali universitari
■ «Anche il Consiglio di Stato ha dato torto al governatore Vincenzo De Luca. Ha cercato di scavalcare la legge ed è stato nuovamente bacchettato per questo». Così Duccio Prosperi del sindacato Confsal-snals inquadra la sentenza di ieri del Consiglio di Stato che rigetta il ricorso presentato da Regione Campania contro la sentenza del Tar campano che dava ragione alla Cisl della Provincia di Caserta allarmata per quello che i sindacati definiscono «il tentativo del governatore campano di mettere le mani sulla gestione delle Aziende ospedaliere universitarie Federico II e Luigi Vanvitelli, per mettere a posto la disastrata sanità regionale». Un tentativo che parte da lontano, visto che l’atto preso in esame dai giudici amministrativi è una delibera della giunta regionale campana del 17 marzo 2020. Con quell’atto, infatti, De Luca aveva stabilito che gran parte del personale dell’ex policlinico universitario Vanvitelli sarebbe stato inquadrato con un contratto del comparto sanità e non con quello, corretto, del comparto istruzione e ricerca.
«La Regione non poteva prevedere in un proprio atto» il cambio di contratto, spiegano i giudici amministrativi. E questo perché il personale delle Aziende ospedaliere universitarie opera «in un contesto di stretta correlazione tra le funzioni didattiche e di ricerca e quelle di assistenziali». Quindi, dicono i giudici nella sentenza di ieri, il tentativo di
Regione Campania di inquadrare il personale dedito all’assistenza con il contratto del comparto sanità (e che cela la volontà politica, quindi, di poterne disporre a proprio piacimento) non è corretto.
«De Luca ha effettuato centinaia di assunzioni con un contratto improprio», spiega Francesco De Simone, segretario generale della Cisl università, «e ora anche il Consiglio di Stato ha sentenziato che non ha seguito le norme e che dovrebbe badare di più all’indipendenza delle Aziende ospedaliere universitarie. Questa sentenza, che riguarda la Vanvitelli, fa da presupposto ai ricorsi per gli stessi protocolli d’intesa che sono stati sottoscritti alla Federico II». Le sigle sindacali Fsur Cisl, Fgu Gilda e Snals Confsal avevano già denunciato, nei mesi scorsi, il tentativo di De Luca di mettere le mani sugli ex policlinici universitari in una lettera recapitata al premier Giorgia Meloni e ai ministri Orazio Schillaci (Salute) e Anna Maria Bernini (Università e ricerca).
«Il sistema sanitario campano è al collasso», aveva spiegato allora De Simone, «non c’è una sola struttura sanitaria che eroghi una prestazione in tempi accettabili. E così, visto che la programmazione regionale è un vero fallimento, il governatore De Luca sta cercando di trasformare le Aziende ospedaliere universitarie in veri e propri ospedali, per implementare a dismisura la fase assistenziale di queste strutture per dare fiato al Sistema sanitario regionale a discapito della vera missione che questo tipo di aziende hanno, ovvero fare formazione, didattica e ricerca scientifica».
La mossa di cambiare il contratto di parte del personale sanitario degli ex policlinici universitari rientrerebbe proprio in questa strategia della «sopravvivenza sanitaria», si potrebbe chiamare. «Le code e le liste di attesa infinite la dicono lunga sullo stato dei servizi ospedalieri regionali», conclude De Simone, «ma le aziende dovrebbero essere guidate da direttori generali che si adeguino alle norme, non che seguano la Regione oltre esse. Ora l’azienda ospedaliera Vanvitelli deve applicare il contratto corretto. E andremo alla Corte dei conti per questo e altri atti illegittimi, come consulenze e conferimenti di incarichi, promossi da De Luca».