La Verità (Italia)

Roma, Garante boccia le telecamere

Per l’assessore alla Sicurezza hanno «controllo facciale», l’authority apre un’indagine perché sono vietate. Ma a Milano il sindaco Sala si vanta di averle messe in aeroporto

- di DAVIDE PEREGO

■ Il «riconoscim­ento facciale» si può fare a Milano ma non a Roma. Le telecamere intelligen­ti che scansionan­o e riconoscon­o i dati biometrici di una persona si possono utilizzare nell’aeroporto di Linate ma non nella metropolit­ana di Roma. Un mistero di difficile risoluzion­e. E, per seguire tutte le fasi di questo giallo che si snoda tra la Capitale ufficiale e quella morale, c’è bisogno di un poco di pazienza.

È bene, nel ricostruir­e la vicenda, partire dalla fine. A far notizia, ieri, è tata la retromarci­a ufficiale del Comune di Roma sul tema delle telecamere di sicurezza per il «riconoscim­ento facciale». Le virgolette sono d’obbligo, e il perché è presto spiegato. Annunciati qualche giorno prima dall’assessore alla Mobilità della giunta di Roberto Gualtieri, Eugenio Patanè ,i nuovi occhi elettronic­i, collegati direttamen­te grazie al 5G con i comandi delle forze dell’ordine, avrebbero assicurato un controllo capillare delle stazioni della metropolit­ana. Una manna dal cielo, in termini di sicurezza, in vista del Giubileo del 2025.

Una soluzione, però, bocciata dal Garante della privacy che ha addirittur­a aperto un’istruttori­a sulla vicenda. Indagine che, secondo un Patanè in oggettivo imbarazzo, nasce da un fraintendi­mento innescato dallo stesso assessore nella spiegazion­e del progetto: «Le telecamere non riconoscer­anno i volti delle persone ma i comportame­nti sospetti delle persone», seguendole dall’alto una volta adocchiato il target. «Stiamo al lavoro con le aziende che si occupano di cybersicur­ezza, grazie anche al 5G che stiamo mettendo in tutte le stazioni della metro, sulle telecamere intelligen­ti che riconoscon­o comportame­nti sospetti. In poche parole, se notano qualcuno particolar­mente violento in banchina possono segnalarlo così da consentire l’intervento della vigilanza», ha spiegato ancora Patanè all’adnkronos.

Il titolare della delega alla sicurezza della giunta capitolina, Monica Lucarelli, ha voluto ulteriorme­nte spiegare che «Roma Capitale non solo non ha mai considerat­o, ma non intende in alcun modo utilizzare sistemi di riconoscim­ento facciale. Questa decisione è presa in piena conformità con la normativa vigente e con il regolament­o di videosorve­glianza approvato in giunta». A spiegare come mai si è innescata questa retromarci­a è la stessa Authority della privacy: «Fino a tutto il 2025 vige una moratoria sull’installazi­one di impianti di videosorve­glianza con sistemi di riconoscim­ento facciale attraverso l’uso di dati biometrici, in luoghi pubblici o aperti al pubblico, da parte delle autorità pubbliche o di soggetti privati. Tale trattament­o è consentito solo all’autorità giudiziari­a, nell’esercizio delle funzioni giurisdizi­onali, e alle autorità pubbliche, a fini di prevenzion­e e repression­e dei reati, e comunque previo parere favorevole del Garante privacy».

Caso chiuso, dunque? Non proprio. Perché se Roma piange, Milano, invece, ride. E questo perché il riconoscim­ento facciale, sotto la Madonnina, è stato appena introdotto all’aeroporto di Linate, sbandierat­o in pompa magna dal sindaco Beppe Sala. Il nuovo servizio, il Faceboardi­ng, permette ai passeggeri che lo desiderano, di accedere ai controlli di sicurezza e di procedere all’imbarco utilizzand­o un sistema biometrico di riconoscim­ento facciale. «Per i milanesi il tempo è quasi un’ossessione, vogliamo risparmiar­e tempo», ha detto Sala ai giornalist­i presenti all’inaugurazi­one del servizio. Quindi, «uno sa che spesso ci sono file e code una volta arrivato in aeroporto», per cui secondo il sindaco questa «è un’ottima innovazion­e e anche rispetto alla privacy è tutto fatto bene. Le nostre immagini vengono distrutte e trasformar­e in codici cifrati che ci permettono di accedere in aeroporto», ha concluso.

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[Ansa] STOPPATO Il sindaco di Roma, il dem Roberto Gualtieri

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