MATTARELLA IL PORTAFORTUNA DEGLI AZZURRI «È ANDATA BENE»
Il capo dello Stato va alla cronometro d’argento di Ganna. Poi abbraccia Samele per il bronzo nella sciabola. Oggi torna in Italia
Un argento e un bronzo. Ma soprattutto tenacia e altruismo. Questo il bilancio della giornata olimpica di Sergio Mattarella che ieri - se mai ce ne fosse stato ancora bisogno - ha dato prova del suo profondo amore per lo sport e per i valori che questo porta con sé. Il Presidente della Repubblica ha voluto sostenere e festeggiare Filippo Ganna e Luigi Samele, prima e seconda medaglia dell’Italia in questi Giochi parigini. Ha partecipato come un tifoso, ma con la consapevolezza che la sua presenza, le sue parole, le sue mani strette sulle spalle, possano essere davvero motivo di orgoglio e incoraggiamento per gli atleti.
La scelta Nonostante la pioggia presa durante la cerimonia di apertura, Mattarella nel suo ultimo giorno in Francia (ripartirà questa mattina) ha voluto ridurre praticamente a zero i tempi morti. Se in mattinata ha optato per una visita privata al Musée d’Orsay, il pomeriggio è stato tutto dedicato alle gare degli italiani. Dopo pranzo si è aggiornato sui risultati del mattino e le competizioni in programma e - con un occhio alla logistica - ha fatto la sua scelta: la crono di Ganna e la sciabola di Samele. Un 28enne di Verbania e un 37enne pugliese. Sarà un caso, ma sembra un (bel) modo di esaltare il talento italiano, da nord a sud.
L’arrivo di Filippo Il Presidente arriva al Pont Alexandre III poco dopo le 17.30. Ganna è partito da una decina di minuti e va fortissimo. Piove ancora, ma stavolta c’è un ombrellone sotto
Mattarella può ripararsi, insieme alla figlia Laura, all’ambasciatrice Emanuela D’Alessandro, al presidente del Coni Giovanni Malagò e al presidente della Federciclismo Cordiano Dagnoni. Chiede come stia andando la gara, Ganna è scivolato al terzo posto. Malagò segue tutto sul suo smartphone e aggiorna. Poi un grande recupero, ennesima dimostrazione che non si deve mollare mai: Ganna resta dietro Evenepoel, ma supera Van Aert. Medaglia d’argento tra due belgi, festeggiati dal Re Filippo, anche lui sul ponte. Mattarella però non ha occhi che per il nostro Filippo. A fine gara gli va incontro, stretta di mano e pacca sulla spalla. Ganna è emozionato, per la medaglia e per l’incontro: «Ci abbiamo provato», dice. E Mattarella: «Beh, è andata bene». Poi, nel Grand Palais a due passi dall’arrivo, incontra gli altri azzurri, in particolare Bettiol e Viviani. Si parla del maltempo («Da domani diventa bello, la pioggia solo oggi e ieri sera alla cerimonia, come lei sa bene», gli dicono scherzando). Lui ascolta tutti, prende informazioni sulle gare che verranno e afferma convinto: «È cominciata bene».
La stoccata di Gigi Nello stesso palazzo si disputano le gare di scherma, Samele si è da poco qualificato per la semifinale. Il Capo dello Stato lo incontra per fargli il suo in bocca al lupo, quindi torna in ambasciata. Ma non resiste: vuole vedere la finale per il terzo posto di questo veterano della scherma e torna al Grand Palais. Seduto in tribuna, tra Malagò e il numero uno della Federscherma Paolo Azzi, Mattarella tifa, trema sul recupero dell’egiziano e poi esulta con tanto di bandiera alla vittoria del bronzo. E di certo apprezza l’affetto sincero con cui l’azzurro ha esaltato e consolato il suo avversario, rispondendo in pieno alla richiesta dei giorni scorsi del Presidente: «Diamo un messaggio di amicizia che va oltre lo sport». Anche per questo forse a fine gara lo abbraccia tanto: «Bravissimo». Bravo anche lei Presidente, un buon bottino. E Tamberi la osserva... Sicuro di non voler tornare?
La giornata In mattinata il presidente ha visitato il Musée d’Orsay, poi si è dedicato allo sport La partecipazione Alla vittoria di Samele ha esultato con la bandiera italiana e gli ha detto: «Bravissimo»