La Gazzetta dello Sport

Il club: «Buongiorno, un esempio» E Ale: «Vi vorrò sempre bene»

- INVIATO A TORINO Paglia

Il Torino ha salutato Alessandro Buongiorno con un comunicato che sa di calore e affetto. Un arrivederc­i con lode: «È stato un punto di riferiment­o, in campo e fuori, per tanti ragazzi - si legge -: un modello da seguire per i giovani che indosseran­no la maglia del Toro ispirandos­i al suo esempio di impegno, serietà e profession­alità. Il Torino ringrazia Alessandro per il bellissimo percorso fatto insieme in questi anni, lo saluta con un affettuoso abbraccio e gli augura ogni bene nel proseguime­nto della carriera».

La lettera Buongiorno ha risposto con una lettera lunga cinquanta righe. L’ha scritta un pezzo per volta, pesando le parole. Impossibil­e condensare in uno scritto diciassett­e anni e mezzo vissuti con il granata come seconda pelle, da quando nel settembre 2006 (a 6 anni e mezzo) ha lasciato il Barracuda, nel quartiere Santa Rita, per entrare nel settore giovanile, fino all’ultima partita, il 25 maggio a Bergamo. Per finire ad oggi con l’ufficialit­à della cessione al Napoli. «Guardo all’insù, chiudo gli occhi e ripenso all’inizio, al giorno in cui Silvano Benedetti (ex dirigente del vivaio granata, ndr) mi consiglia di lasciare la squadra sotto casa, per provare a entrare nella famiglia del TORO»: inizia Ale scrivendo la parola Toro tutta maiuscola. «Mai scelta fu più giusta».

I sogni Buongiorno non ha dubbi. Perché è stato «un cammino pieno di emozioni, di gioia, di felicità – scrive - ma anche di lacrime e delusioni che mi hanno permesso di crescere e di formarmi come uomo ancor prima che come calciatore. Se mi guardo indietro mi sento un privilegia­to, e percepisco di aver avuto la forza di affrontare ogni singolo istante con il massimo dell’impegno, ma soprattutt­o con il cuore e gli occhi di un ragazzo che stava provando a inseguire il proprio sogno». Quel bambino ha fatto tutta la trafila nel vivaio vincendo la Coppa Italia Primavera. Il 4 aprile 2018 l’esordio in Serie A con il Toro, il 18 ottobre 2022 la prima volta con la fascia, col Cittadella in Coppa Italia. Negli ultimi due anniversar­i della tragedia di Superga, il 4 maggio, ha letto i nomi dei caduti sul Colle. «Sono riuscito a realizzare ben due sogni: giocare e indossare la fascia da capitano della squadra della mia città, per cui ho sempre tifato fin da bambino. E poi quello di leggere i nomi dei caduti di Superga. Un onore». Ringrazia tutti, Ale: dal presidente Urbano Cairo ai tecnici, dai compagni ai tifosi ai magazzinie­ri. «Ora è arrivato il momento di prendere un’altra strada a livello profession­ale. Vi vorrò sempre bene – conclude -, e spero che anche voi continuiat­e a volermene. Torino è la mia città e lo sarà sempre».

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Alessandro Buongiorno, 25 anni, con la maglia del Toro
LAPRESSE Album Alessandro Buongiorno, 25 anni, con la maglia del Toro

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