La Gazzetta dello Sport

La mossa di Vanoli

Ricci diventerà il regista puro del nuovo Toro Il tecnico ne sfrutterà il potenziale schierando­lo nel ruolo naturale

- di Mario Pagliara

La scelta Samuele non dovrà cambiare posizioni, da perno centrale sarà la squadra a ruotare intorno a lui

Un passo indietro per farne poi due in avanti. La storia del calcio è ricca di esempi: il più eclatante è stato quello di Andrea Pirlo, da uomo offensivo a costruttor­e di gioco di livello assoluto nel Milan di Ancelotti. Samuele Ricci non dovrà stravolger­e le sue attitudini, e di certo non correrà il rischio di dover vivere un lungo periodo di ambientame­nto. Ha già tutto nel suo bagaglio: palleggio, visione, tempi di gioco e personalit­à. Insomma, Samu è uno nato per giocare regista davanti alla difesa.

Il dossier E allora, prepariamo­ci all’idea. Nel nuovo Toro agirà un Ricci come non lo abbiamo mai visto. Almeno nel suo biennio torinista. Perché l’ormai ex ragazzino di Pisa è uno nato con la vocazione del play basso: ha attraversa­to con questo compito l’intero periodo delle nazionali giovanili, in questa zona del campo è cresciuto ed esploso a casa sua, in quell’Empoli che lo ha catapultat­o nel calcio dei grandi. Negli ultimi due anni il calcio di Juric non prevedeva il ruolo dell regista puro. Ma Samu non si è mai tirato indietro: si è applicato, ha lavorato, ha studiato. Ha corso dappertutt­o: da mediano, da mezzala, anche da trequartis­ta. Alla fine, quando è stato il momento del congedo, ha raccolto gli elogi di Juric. Questa impostazio­nene gli è servita per completars­i e per riempire di ulteriori conoscenze il suo bagaglio tecnico. Adesso però, a 22 anni, sta per arrivare il momento della specializz­azione. È l’ora di trovare una precisa collocazio­ne tattica. Il dossier-Ricci è così finito al centro dei primi incontri di inizio settimana tra il nuovo allenatore del Torino, Paolo Vanoli, e il direttore dell’area tecnica, Davide Vagnati. La svolta pare sia alle porte: il nuovo tecnico lo riporterà in regia. Ricci non dovrà più correre per tutto il campo, ma da perno centrale dovrà essere il Toro a ruotare intorno a lui. È un cambio totale.

Pinzolo L’estate di Ricci è cominciata a metà giugno, con l’arrivederc­i dato a Coverciano. Ha svolto il preritiro europeo con Spalletti, poi ha inaugurato le vacanze: prima destinazio­ne, le isole della Grecia. In questi giorni è in Madagascar per rilassarsi. Lo scorso anno, a causa dell’Europeo affrontato con l’Under 21, saltò gran parte del ritiro estivo, stavolta invece il Torino lo riabbracce­rà sin dal primo giorno di lavoro a Pinzolo, previsto per il 17 luglio. La mossa studiata dalla coppia VanoliVagn­ati è pronta, nel cuore delle Dolomiti il prossimo mese inizierann­o le prove generali sul campo. Il primo abito tattico del progetto Vanoli dovrebbe essere il 3-5-2, modulo all’interno del quale il posizionam­ento di Ricci come vertice basso, e centrale, sarà la conseguenz­a naturale. Presto, molto presto, tra Pinzolo e successiva­mente al Filadelfia, s’inizierà a lavorare anche sui movimenti e sui meccanismi di una difesa a quattro. Ma il posto del centrocamp­ista toscano non cambierà: sempre nel mezzo, con compiti da regista puro. Per intenderci, Ricci dovrà agire come Jorginho si muove nella Nazionale di Spalletti. Una mossa che potrebbe dare un nuovo impulso, e per certi versi agevolare, il rilancio di Samuele in azzurro. Nel caso di una buona stagione nel ruolo, potrà avanzare la sua candidatur­a quale erede naturale di Jorginho. È presto dirlo. Intanto il nuovo ciclo del Toro ripartirà mettendo un bel mattone al centro del proprio mondo.

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Nella foto accanto il centrocamp­ista del Torino Samuele Ricci, 22 anni. Sopra come giocherà con Vanoli sia nel 3-5-2 sia nel 4-4-2
GETTY Futuro da play basso Nella foto accanto il centrocamp­ista del Torino Samuele Ricci, 22 anni. Sopra come giocherà con Vanoli sia nel 3-5-2 sia nel 4-4-2

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