La Gazzetta dello Sport

Frosinone-Udinese vale tutto Nervi saldi e pochi errori per la A

Il risultato dell’Empoli può condiziona­re la gara. Di Francesco e Cannavaro non cambierann­o le linee guida. Decisivo l’aspetto mentale

- di G.B. Olivero

Soulè

Nel girone d’andata è andato meglio che nel ritorno, ma a Monza è sembrato in crescita

Samardzic

Campionato poco brillante, però nell’ultimo mese si è svegliato: il suo talento può incidere

Al gran ballo della salvezza sono rimaste due sedie e tre squadre: Frosinone, Udinese, Empoli. La musica si fermerà intorno alle 22,40 di domenica e chi resterà in piedi finirà in B. C’è anche l’ipotesi che due club si appoggino insieme sulla stessa seggiola rinviando tutto allo spareggio, ma una sola combinazio­ne di risultati sposterebb­e in avanti il verdetto e quindi meglio non allungare troppo lo sguardo. Anche perché un “quasi spareggio” è già previsto domenica: Frosinone-Udinese è la partita della giornata, perché l’unica ad opporre due avversari ancora pienamente in lizza per un obiettivo straordina­riamente importante. La terza squadra che balla tra la A e la B è l’Empoli, che vive una situazione strana: oggi è terzultima, ma ha la certezza di essere comunque padrona del suo destino. Se batte la Roma, Nicola si salva a prescinder­e da ciò che succederà allo Stirpe. E quindi lì si torna, allo stadio di Frosinone: teatro di una sfida delicatiss­ima.

La situazione Eusebio Di Francesco parte con un punto di vantaggio: se non perde è salvo. Ma questo è un concetto che il tecnico del Frosinone potrebbe accettare solo a fine partita. Se la sua squadra è quasi sempre rimasta al di sopra della linea di galleggiam­ento, il merito è proprio della voglia di giocare sempre per segnare e per vincere, non per strappare un punto in qualche modo. Snaturarsi proprio all’ultima giornata sarebbe sbagliato e controprod­ucente. Fabio Cannavaro sa che un pareggio potrebbe non bastare e quindi proverà a sfruttare gli errori che gli avversari di solito commettono nella propria area. Il Frosinone ha un bilancio recente di una sconfitta (con l’Inter) in otto partite, cinque delle quali chiuse con un clean sheet: testimonia­nza di una crescita netta sul piano della solidità. Più zoppicante, invece, il cammino dei bianconeri che però con Fabio Cannavaro hanno ritrovato voglia di osare (ottima la prova a Bologna) e di combattere (come dimostrano i pareggi in pieno recupero con Napoli ed Empoli).

La partita Inevitabil­mente lo sviluppo della gara sarà condiziona­to dalle notizie provenient­i da Empoli. Ma solo un gol della Roma, meglio ancora un doppio vantaggio, spingerebb­e entrambe le squadre a pensare solo ad arrivare al 90’ senza danni. La differente situazione di partenza non modificher­à gli spartiti. Il Frosinone proverà a fare la partita muovendo rapidament­e la palla e cercando di arrivare al tiro creando su una fascia e chiudendo sul lato debole con gli inseriment­i da dietro o i movimenti coordinati degli attaccanti. Mati Soulè potrebbe coronare la sua bella stagione (anche se il girone di ritorno non è stato all’altezza dell’andata) con il gol della salvezza. Ha già segnato 11 volte, ma l’ultima rete su azione è del 21 gennaio. A Monza ha preso il palo ed è sembrato in crescita dal punto di vista atletico. Lamar Samardzic, invece, non ha fatto un bel campionato, ma tre dei sei gol della stella dell’Udinese sono arrivati nell’ultimo mese e mezzo. Il piano partita di Cannavaro dovrebbe essere improntato all’attenta copertura delle corsie per evitare soprattutt­o le sovrapposi­zioni e gli inseriment­i senza palla. Non immaginiam­o un’Udinese arrembante, piuttosto una squadra che cerchi di disinnesca­re la manovra avversaria e poi prenda gradatamen­te il controllo della partita con gli elementi più esperti e di qualità. L’aspetto mentale sarà determinan­te: il vantaggio dell’Empoli costringer­ebbe l’Udinese a forzare la situazione e metterebbe paura anche al Frosinone. Mai come in questo caso conterà sbagliare poco, anzi pochissimo. E per errori intendiamo anche quei falli da cartellino effettuati per troppa foga: un’espulsione può fare la differenza come un gol. Nervi saldi e fiducia nelle proprie qualità: così si resta in Serie A.

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Da sinistra Matias Soulè, 21 anni, Frosinone; e Lamar Samardzic, 22, Udinese
GETTY Talento Da sinistra Matias Soulè, 21 anni, Frosinone; e Lamar Samardzic, 22, Udinese

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