LE GRANDI SQUADRE SENZA UN BUON 9 NON ARRIVANO DA NESSUNA PARTE
Non vediamo le cose come sono, le vediamo come siamo. Succede anche nel calcio. Accade con le cose piccole, apparentemente indipendenti e compiute. Sono lampi. Come quelli di Joselu, spagnolo emigrato in Germania e tornato faticosamente a casa. Ancelotti ce l’ha in dotazione nel Real, come rincalzo, e lo ha speso al momento giusto in Champions contro il Bayern. Joselu ha fatto il suo mestiere di apriscatole, con una scioltezza che lo ha reso inevitabile, assieme a una rapidità quasi insolente. Nella parte sommersa dell’iceberg che muove questa storia non c’è soltanto la tempesta emotiva dell’affermazione personale di Joselu, la rivalsa sul calcio tedesco. Esiste qualcos’altro, il segno di una linea di tendenza. Questo segno ci dice che nessuna squadra di vertice può prescindere dal peso decisivo di un attaccante centrale. Oggi è così. Abbiamo visto nascere e tramontare l’epoca del “falso nueve”, aperta da Guardiola nel Barça e chiusa dallo stesso Pep nel City con un sipario
chiamato Haaland. Per dirla tutta, proprio Ancelotti in questa stagione ha in parte riaperto e frequentato la vecchia opzione. Doveva trovare la giusta collocazione a Bellingham, nell’equilibrio della squadra. Ma alla fine, quando stava con un piede fuori dalla Champions, ha dovuto togliere di tasca l’apriscatole e usarlo vicino alla porta
avversaria, come fanno tutti i big. Credo che la centralità del 9 sia sempre più evidente. Anche in Italia continua a crescere. Lautaro Martinez con i suoi venti e passa gol in campionato è stato il braccio armato per la seconda stella dell’Inter. Logico dunque che il rinnovo di contratto dell’argentino – un classico 9 anche se indossa il 10 – sia al centro di tante curiosità e attenzioni.
I primi quattro nella classifica marcatori della A sono punte centrali. Sul podio, dietro a Lautaro, troviamo Vlahovic (16 gol) e Osimhen (15). Giroud (14) divide la quarta piazza col genoano Gudmundsson, uno da premio “perbacco”
destinato a una big. La fantastica Atalanta del Gasp finalista di Europa League – che domani si gioca il quinto posto in una specie di spareggio Champions con la Roma – ha cambiato marcia da quando ha potuto contare sul vero Scamacca. La Dea di gol ne segna tanti, ha il terzo attacco della Serie A, però il peso di un 9 di ruolo è stato determinante anche sul fronte internazionale. Il lavoro di Gasperini vale come assist per la Nazionale di Spalletti, ancora alla ricerca di un centravanti titolare per l’Europeo in Germania. L’altra sera Scamacca ha centrato una traversa, contro il Marsiglia, e anche senza trovare il gol ha dato un contributo importante allo storico successo nerazzurro. C’è un filo rosso che lega molte squadre. Osimhen, per esempio, è lo svincolo di tutti i programmi futuri del Napoli.
C’era un’ipotesi Psg, nel dopo Mbappé, ma sembra che il bomber nigeriano, capocannoniere nella stagione dello scudetto vinto dal Napoli, preferisca il palcoscenico della Premier. Chelsea o Arsenal potrebbero spendere molti soldi per portarlo a Londra, puntando a un salto di qualità. De Laurentiis, stavolta, non può sbagliare la scelta alternativa. E neanche il Milan può permettersi il minimo errore nell’acquisto del centravanti chiamato a sostituire Giroud, che a 37 anni è destinato a chiudere la carriera negli Usa. Ai rossoneri serve un grande investimento e una visione capace di esaltarlo. Sulla giostra girano i nomi dei vari Sesko, Gimenez, Gyokeres, David e Guirassy. Alcuni sono gli stessi del casting per il 9 del Napoli. Scommesse che offrono meno garanzie di Zirkzee, già collaudato nel nostro campionato. La stella del Bologna potrebbe forse seguire Motta e raddoppiare Vlahovic nella Juve. In generale, vedendo le cose come siamo, rimaniamo distanti dal livello dei totem, i vari Haaland, Lewandowski e Kane, gente abituata a spostare equilibri. Ma la rilevanza del 9, l’aumento del suo peso, tiene assieme l’alto e il basso, il campione e le comparse. In questo territorio, come ha dimostrato Joselu, comanda l’istinto. E quello che conta è passare oltre, senza tentennamenti.