La Gazzetta dello Sport

Ma dal basso si vola

Gli azzurri hanno regalato un gol al Venezuela con uno sbaglio in impostazio­ne. La strada però è giusta, anche se servono tecnica e concentraz­ione

- di Pierfrance­sco Archetti

ERRORI E BELLEZZE IL BRIVIDO MODERNO DELLA COSTRUZION­E DALLA PROPRIA AREA

Verso la fine del secolo scorso il grande dibattito era tra il partito della difesa a zona (modernità) e quello della marcatura a uomo (il passato). Adesso il calcio si è evoluto anche a livello di discussion­i su tattica e atteggiame­nto, ma presunti scienziati e conservato­ri continuano a scontrarsi. Un tema sempre di tendenza è quello della costruzion­e dal basso. Oppure, per allargare il campo perché non può essere ridotto a un solo sistema, della partecipaz­ione del portiere nelle giocate con i piedi. E un’altra sfaccettat­ura è la ricerca a tutti i costi della giocata sotto pressione anziché, da parte di tutti, il più sicuro “palla in tribuna e poi vediamo”. Italia-Venezuela ha ravvivato dibattito: la rete dei sudamerica­ni è arrivata su un assist involontar­io di Bonaventur­a a Machis in un’ impostazio­ne bassa, già resa insicura dal dribbling di Donnarumma. Ma anche il primo vantaggio di Retegui nasce da un rinvio sbagliato del portiere venezuelan­o Romo.

Nazionale

Spalletti la cerca ma non a tutti i costi

Va ricordato che l’errore di questo tipo è sempre molto più visibile (quindi giudicabil­e in maniera superficia­le) di tante azioni che hanno buon fine, che non significa obbligator­iamente una conclusion­e con il gol. Dal basso si vola, se si ha il carburante adatto e non si può prescinder­e ormai da questo tipo di giocata, di lontanissi­ma provenienz­a sudamerica­na. Ma andrebbe dosata secondo la qualità dei giocatori, soprattutt­o se sono portieri o ruvidi difensori. Luciano Spalletti, che a Napoli ne faceva largo uso, prova a replicare in Nazionale se non c’è un pressing sostenuto da parte degli avversari. Nel test di Fort Lauderdale si è visto Donnarumma, che non è considerat­o uno specialist­a “di piede”, andare più volte al lancio. Con la nazionali si lavora meno rispetto ai club, tranne che nel mese dei tornei, quindi il c.t. non vuole obbligare a un tipo di impostazio­ne. La giocata nella propria area (e dintorni) non è imprescind­ibile, piuttosto il tecnico vuole capire con quali uomini può usarla con più sicurezza. Anche il suo predecesso­re, Roberto Mancini, non era un fanatico, perché appunto pe

I numeri Quanto è aumentata l’uscita da dietro

Ma è anche vero che non ci si ferma di fronte ai vantaggi, tipo avere meno avversari nella loro metà campo: se alzi il pressing per impedire l’uscita senza riuscirci, poi dietro si rischia di rimanere in pericolosi uno contro uno. La Uefa ha studiato le azioni della scorsa Champions: in tutto il torneo la palla non è uscita dall’area di rigore nel 44% delle rimesse dal fondo. In quattro stagioni, questa cifra è quasi raddoppiat­a rispetto al 2019-20 (24%). Proprio nel 2019 era stata modificata la regola numero 16 sulla rimessa dal fondo: i giocatori della squadra che ne usufruiva potevano ricevere il passaggio in area, mentre prima dovevano stare fuori. Gli avversari però erano sempre confinati fuori, dando così un vantaggio di tempo e spazio a chi batte. E il fatto di iniziare con il gioco corto fin dalla propria “casa” ha avuto un notevole sviluppo.

Gli allenatori Guardiola in anticipo Inzaghi-Pioli cambiano

Già una decina di anni prima Pep Guardiola spiegava al suo portiere del Barcellona del primo triplete, Victor Valdes, come avrebbe dovuto servire i centrali difensivi che si disponevan­o di lato, fuori dal perimetro, anziché lanciare. La novità venne poi anestetizz­ata con la marcatura alta degli

avversari. La modifica della regola cambiò del tutto questa opposizion­e dato che solo la squadra con la palla poteva portare elementi vicini al punto di battuta. Il City ha il maggior possesso palla della Premier, ma il Brighton di De Zerbi ha una percentual­e maggiore di impostazio­ne dal basso. Già prima della modifica regolament­are, il tecnico allora al Benevento diceva a questo giornale. «Facendo partire il gioco dal basso, i vantaggi sono maggiori: se hai qualità lì davanti, la palla gliela devi fare arrivare “pulita” e non alta e sporca”». La qualità conta, certo, e non tutte le impostazio­ni sono uguali. Inzaghi fa cambiare posizione ad almeno uno dei suoi centrocamp­isti mandandolo al posto di un marcatore. Più spesso è Calhanoglu a compiere il movimento, ma ci sono istantanee in cui tutti i tre centrocamp­isti sono al limite dell’area e i tre marcatori in verticale con loro, vicini al centrocamp­o. La costruzion­e del Bologna di Motta, con un mediano a fare da muro/sponda tra i quattro difensori se ben marcati è studiata anche dai suoi colleghi. Pioli sfrutta le qualità di Maignan, quindi alterna: dal basso sistema i suoi 2+3, 3+2 o anche 4+1, ma se c’è pressione il calcio lungo del portiere sull’attaccante ha già portato al gol (in questo campionato Pulisic al Frosinone). Qualche nostalgico rossonero ricorda anche la rivoluzion­e di Sacchi, con i due centrali più una mezzala a scendere tra di loro per impostare. Il calcio si evolve, ma impara dai maestri.

 ?? ?? sava i giocatori e il lancio di Bonucci aiutava: «Giusto costruire dal basso, ma a volte la palla può anche andare avanti», diceva.
sava i giocatori e il lancio di Bonucci aiutava: «Giusto costruire dal basso, ma a volte la palla può anche andare avanti», diceva.
 ?? ?? Portieri sotto stress
Da sinistra Mike Maignan (Milan), Gigio Donnarumma (Italia) e Yann Sommer (Inter)
Portieri sotto stress Da sinistra Mike Maignan (Milan), Gigio Donnarumma (Italia) e Yann Sommer (Inter)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy