La Gazzetta dello Sport

Il c.t. della svolta «Grande gruppo di uomini veri»

- INVIATO A CARDIFF d.c. FAMA

Il premio più bello glielo concede il calendario: il tempo per fare festa. «La cosa migliore di aver chiuso il Sei Nazioni è che abbiamo qualche mese prima della prossima partita e possiamo festeggiar­e di più» racconta Gonzalo Quesada. Il sorriso, nella pancia del Principali­ty Stadium con accanto capitan Michele Lamaro, è quello delle imprese: l’Italia non solo ha vinto a Cardiff, ma con lui al timone ha chiuso il suo miglior Torneo di sempre, infilando due vittorie e tre risultati utili come mai le era riuscito prima. I meriti del c.t. che ha rifatto l’Italia sono tanti e vanno oltre il campo: sono nella testa degli azzurri, del nuovo modo di lavorare che ha dato ai giocatori convinzion­e e fiducia. «Non voglio parlare di me, non è giusto perché penso che sia un gran lavoro di ogni settore dello staff e di un grande gruppo di giocatori» spiega

Identità C’è una parola che il c.t. che sta perfeziona­ndo il suo italiano usa spesso: identità. «La prima cosa che dovevamo fare era ridefinire la nostra identità di squadra, quella che poteva rendere l’Italia diversa dalle altre - spiega -. Io avevo una mia idea e l’ho voluta condivider­e, ma abbiamo fatto tante riunioni coi giocatori in cui li ho fatti pensare e parlare. Siamo tornati alle basi, a cercare quello che il rugby italiano voleva essere senza perdere la mentalità offensiva, che penso sia la chiave del gioco in questo momento. A quello abbiamo aggiunto passione e carattere e l’abbiamo messo anche in difesa. La fiducia dei giocatori è cresciuta e sta ancora crescendo».

Gruppo L’altra parola che Quesada ripete spesso e volentieri è: gruppo. «Abbiamo un vero gruppo di giocatori, bellissimo soprattutt­o umanamente, che non solo ha un bel livello di rugby, ma anche un’etica del lavoro incredibil­e - racconta -. Penso che il merito sia loro, io ho portato un nuovo approccio, una nuova metodologi­a con l’idea di continuare a sviluppare questa squadra. Lo abbiamo fatto attorno a Lamaro, un vero capitano, attorno a cui abbiamo costruito e fatto emergere un gruppo di leader. Adesso abbiamo un carattere, un’identità che è la vera identità dell’Italia. Io l’ho solo fatta emergere, un’identità che non è solo un bell’attacco, ma anche la difesa, un cuore gigantesco con voglia e capacità di non mollare mai». È su questo che Quesada ha costruito il miglior Sei Nazioni della storia azzurra, chiuso col trionfo di Cardiff che sa tanto di nuovo inizio. «Per me la più grande soddisfazi­one è vedere il lavoro che abbiamo fatto trasferirs­i in campo, mostrare una nazionale che rappresent­a il rugby italiano». Un rugby che ha smesso di essere attacco e sconfitte, ma si è trasformat­o in vittorie, in una squadra che non ha paura di vincere e tiene il Galles a zero per 63’. Una che ha fatto la storia.

Abbiamo ridefinito la nostra identità di squadra

Gonzalo Quesada C.t. Italia

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 ?? ?? Che gioia Gonzalo Quesada, 49 anni, primo c.t. azzurro argentino alla guida della Nazionale dall’1 gennaio, festeggia coi suoi giocatori il successo di Cardiff
Che gioia Gonzalo Quesada, 49 anni, primo c.t. azzurro argentino alla guida della Nazionale dall’1 gennaio, festeggia coi suoi giocatori il successo di Cardiff

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