La Gazzetta dello Sport

Zemura lancia l’Udinese Gaetano-gol, Ranieri riparte

Friulani padroni del campo fino all’intervallo, poi grande secondo tempo dei sardi che dominano e tornano a fare punti

- di Francesco Velluzzi

La frenata dell’Udinese coincide con la ripartenza del Cagliari che inizia un nuovo cammino nella Via Crucis per la salvezza. Finisce come all’andata. Con un punto che accontenta soprattutt­o i sardi, reduci da una settimana tormentata non solo per la quarta sconfitta di fila, ma perché per la prima volta si è alzato un polverone attorno al comandante Claudio Ranieri. Che ieri ha dimostrato di avere la squadra dalla sua parte, decisa a lottare fino a maggio con lui per non perdere la priorità acquisita. Cioè la A. Conquistat­a all’ultimo sprint lo scorso giugno. L’Udinese, dopo il colpo a casa Juve, esce tra i fischi del suo stadio (Nord ancora chiusa per il caso Maignan, tifosi nei Distinti) dopo un primo tempo in cui ha mostrato ritmo, gran palleggio, una mediana attenta e attiva, due cursori rapidi come Ehizibue e Zemura. Con l’esterno dello Zimbabwe che ha folgorato Scuffet, il friulano di Remanzacco, esploso qui, con un gran destro. A ciò si aggiunge l’estro di Thauvin che ha sempre creato pericoli al Cagliari: i rossoblù non sapevano come arginarlo perché il francese è abile a posizionar­si e ieri, buona mossa di Cioffi, spesso si è spostato largo a destra facendo entrare dentro il campo Ehizibue e giocando l’uno contro uno o sfruttando il cross, sua specialità.

Dominio Il Cagliari, che dopo 14’ è andato in svantaggio (è successo 6 volte nelle ultime 7), per quaranta minuti è rimasto in balia dell’avversario, ma senza deprimersi. Poi ha guadagnato una punizione che Lapadula ha calciato bene trovando Okoye preparato e ha confeziona­to con Augello una splendida palla da sinistra sulla quale Gianluca Gaetano ha staccato come un centravant­i tra Perez e Giannetti pareggiand­o. Walter Samuel, il muro del triplete interista, oggi vice di Scaloni nell’Argentina e spettatore interessat­o in Friuli, non avrà gradito.

Ma, andando via dallo stadio, avrà notato che Nehuen Perez, corteggiat­o dal Napoli che ha prestato Gaetano al Cagliari, è da riconsider­are per la Seleccion. Perché Luvumbo è un cliente tosto e lui gli ha tenuto testa. Come Ranieri ha tenuto testa all’Udinese basandosi sul suo cavallo di battaglia, il 4-4-2, compatto, alternato con un 4-23-1 con Luvumbo, Gaetano e Jankto che non ha sgasato come quando esplose qui. Il Cagliari, chiudendo il primo tempo segnando a 2’ dalla fine, è uscito dagli spogliatoi consapevol­e di potersela giocare. E qui sta il cambio di mentalità: dalla paura alla sicurezza. E dopo 3’ Lapadula ha colpito la traversa. L’Udinese si è abbassata, soprattutt­o è calata. Solo Thauvin ha continuato a far male ai rossoblù, ma Lucca non ha saputo capitalizz­are quello che il francese gli ha donato col suo sapere calcistico. Cioffi ha provato a cambiare gli esterni, inserendo Ferreira ed Ebosele, senza avere tuttavia la scossa adrenalini­ca, mentre Ranieri aveva invertito quelli d’attacco. Poi ha operato solo tre cambi, azzeccati. Nandez e Mina non si erano allenati, ma il colombiano ha fatto capire quanto conta la sua esperienza, l’uruguaiano ha messo il turbo, pur con una contrattur­a. L’Udinese ha rischiato, ma ha tenuto il punto. Che la avvicina piano al traguardo salvezza, mentre il Cagliari sa di essere ancora vivo.

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GETTY Gol che pesa La rete del definitivo 1-1 firmata da Gianluca Gaetano, 23 anni, passato in prestito dal Napoli al Cagliari il 1° febbraio scorso

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