DUE ANNI DI TORINO E CINQUE CHILI IN PIÙ SOLO DI MUSCOLI: L’EVOLUZIONE DI SAMU
Da più di 700 giorni segue un piano personalizzato in palestra ed è sempre l’ultimo a lasciare il Fila E la classe resta cristallina
La chitarra l’ha lasciata ai piedi del letto, da qualche settimana si è tuffato nelle lezioni di pianoforte. La musica nel cuore, il calcio nel sangue. Miele per le orecchie di Juric, e non certamente per le nuove passioni che infiammano il giovane Samuele. Ecco svelato il segreto: più muscoli e più corse, Ricci è nel pieno di un’evoluzione che fa felice il suo allenatore. Questo Samu è molto più forte fisicamente di quello che due anni fa si era presentato per la prima volta al Filadelfia. Atterrò al Grande Torino il 30 gennaio 2022 per cominciare la prima avventura lontano da casa. Nei settecentotrenta giorni con Juric ha messo ben cinque chilogrammi di massa muscolare, preservando la caratteristica di sempre: non ha un filo di grasso. Ha più muscoli, e di certo non è un caso.
Chiude lui Quando due anni fa aveva incrociato per la prima volta Juric e il suo staff, Ricci si era posto un obiettivo di percorso importante: irrobustire una struttura fisica non certamente portentosa. Da quel giorno, gli è stato cucito addosso un piano di lavoro supplementare e specifico che Samuele, ragazzo serissimo ed estremamente pignolo nel suo lavoro, ha seguito alla lettera. Tutti i giorni al Filadelfia è sempre l’ultimo ad andare via: conclusa la seduta di allenamento in campo con Juric e con i compagni, si dedica sempre agli straordinari in palestra con gli attrezzi e i macchinari. Lo ha fatto – e sta continuando a farlo – a cadenza quotidiana. E adesso si vedono i frutti di questo lungo lavoro: le prove di misurazione della massa muscolare raccontano che in due anni ha aggiunto cinque chilogrammi di muscoli. Un bel rafforzamento.
Musica In fondo, fa tutto parte di un percorso di potenziamento e di completamento di un centrocampista baciato dal talento. Nel suo biennio con il Torino è sempre cresciuto progressivamente: alle sue attitudini naturali alle voci visione del gioco ed elevata cifra tecnica, vi ha aggiunto progressivamente la corsa, lo spirito di sacrificio, la capacità di interpretare il ruolo del mediano a due anche nella sua versione box to box (e non più soltanto come regista puro). Adesso sta costruendo un secondo piano, aumentando l’indice della sostanza e costruendosi in casa una bella corazza. Ha tante passioni, Samuele, nella vita, e un paio di sogni li ha già raggiunti, come ad esempio quello di essere protagonista in Serie A. Il suo prossimo traguardo sarà la laurea in Economia, intanto riempie le (poche) ore libere dopo gli allenamenti (e dopo l’extra in palestra) con le lezioni di musica: un anno fa aveva avviato la conoscenza della chitarra, adesso è passato al pianoforte. «Musica, maestro», gli direbbe Juric. Che da lui si aspetta una seconda parte della stagione da grande protagonista.
Forma Già, perché tra l’avere un Ricci un forma e un Ricci non a pieni giri ci passa tutta la differenza del mondo per questo Toro. Lo si è visto nei primi tre mesi del girone di andata, quando Ricci ha girato molto forte e il Toro ha giocato le sue migliori partite sul piano della qualità. Da una ventina di giorni è tornato in pienissima forma, una condizione apprezzata pubblicamente anche da Juric: a tratti delizioso contro il Napoli, novanta minuti da combattente sorprendente a Genova. Sarà lui ad assumere il volante del Toro a Cagliari e nei prossimi impegni di campionato quando l’obiettivo sarà continuare la risalita in classifica. Forte, ispirato, motivato (a chi gli chiede dei due anni al Toro, risponde di getto: «Sono felicissimo, è stata la scelta giusta per me») e pure duttile: senza dubbio meglio vederlo regista, prezioso pure da mediano, si diverte da trequartista. Cosa può volere Juric di più?
Fuori dal campo Dopo la chitarra, ha iniziato i corsi di pianoforte e studia per laurearsi in Economia