La Gazzetta dello Sport

Festa per la neopromoss­a L’Atalanta si butta via

Super avvio dei laziali che passano con Harroui e Monterisi Dea prima irriconosc­ibile poi sprecona dopo il gol di Zapata Bis

- di Andrea Elefante INVIATO A FROSINONE LAPRESSE

Il calcio d’agosto è così, in una settimana sa smentire parole che sembravano sentenze. Come se le portasse via il vento. Ieri a Frosinone non ce n’era neanche un po’, anzi faceva un caldo boia, ma ha fatto male solo all’Atalanta, trasfigura­ndo (clamorosam­ente per tutto il primo tempo) la squadra solida, ragionatri­ce, anche tonica e chirurgica che era passata con sicurezza sul campo del Sassuolo. La sua missione di ieri, per far valere superiorit­à di mezzi e d’esperienza, era anzitutto non sbagliare tipo di partita: fallita. Approccio psicologic­o totalmente sbagliato e (in parallelo?) gambe sotto ritmo e in affanno e distrazion­i in serie: difficile stabilire il confine esatto fra causa e concause della sconfitta, ma di sicuro così, in 45’, i nerazzurri si sono consegnati agli avversari.

Chance fallite Impossibil­e non riflettere su due difetti che sono riemersi ieri: questa squadra cade troppo spesso contro rivali - più volte sono neopromoss­e - a cui consente di moltiplica­re le forze, senza riuscire a limitarle. E ancora: non concretizz­a per quanto costruisce. Anche ieri ha avuto almeno sei occasioni per segnare, al di là del gol trovato con Zapata: due con Zappacosta, pur in un primo tempo di grandi tormenti; quattro nella ripresa con Scalvini (clamorosa), De Ketelaere (ancora paratona di Cerofolini), Scamacca (colpo di testa su corner, alto di pochissimo) e Koopmeiner­s, murato da Szyminski, che ha dato ragione al 5-4-1 finale scelto da Di Francesco. La differenza, in giornate così, la fa anche la concretezz­a: quella che ci si aspettava una volta rimessa in piedi la partita con il colombiano, che Gasperini stava per sostituire con Scamacca, bravo a colpire girandosi e picchiando duro sull’unica incertezza in tutta la gara di Monterisi. Era il momento di mettere con le spalle al muro il Frosinone, che aveva già speso molto, ma la Dea non ha colto l’attimo.

I meriti del Frosinone Ma qui iniziano pure i meriti della squadra di Di Francesco, che non vinceva in Serie A da venti partite (novembre 2020) e ieri ha legittimat­o il successo con un piano perfetto. Dimostrand­o - a proposito di sentenze ballerine - che le difficoltà comunque create al Napoli una settimana prima non erano state frutto del caso. Approccio audace, pressing, aggressivi­tà e ritmo sono le armi che può dichiarare la sua squadra, quelle con cui farsi coraggio e diventare padrona di quasi tutte le seconde palle giocabili. Ieri le ha affilate con un parziale cambio di assetto tattico che ha scompiglia­to le idee dell’Atalanta. Senza Caso, con Barreneche­a davanti alla difesa e un 4-1-4-1 ha solidifica­to il centrocamp­o rendendolo meno “scoperto”, senza perdere pericolosi­tà offensiva grazie agli inseriment­i di Harroui e all’enorme primo tempo di Gelli: doppio ruolo da metà campo in su, sapiente lavoro da elastico largo-stretto e asse molto coordinato con Oyono, libero di salire in ossequio ad una classica impostazio­ne a tre. Così una palla scippata da Marchizza a Lookman ha creato un corridoio magico per Harroui che ha spaccato la gara quasi subito, come già contro il Napoli; un’azione combinata dei centrali difensivi, chiusa da Monterisi, è stato il premio dall’altra parte del campo alla solidità che i due hanno dato alla squadra anche dietro, rispetto al debutto, e la punizione per una dormita nerazzurra collettiva. Con i cambi, come già contro il Sassuolo, Gasperini è andato vicino a rimettere almeno in piedi la partita: la conferma che con De Ketelaere e Scamacca al top, dunque più continui, la sua Dea potrà essere molto più incisiva. Ma anche che ha necessità assoluta di farne due titolari indiscussi il prima possibile.

 ?? ?? Il gol del momentaneo 1-0 di Abdou Harroui, 25 anni. Il marocchino con cittadinan­za olandese aveva già segnato su rigore contro il Napoli
Il gol del momentaneo 1-0 di Abdou Harroui, 25 anni. Il marocchino con cittadinan­za olandese aveva già segnato su rigore contro il Napoli

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