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5 MOTIVI DI GARA 5 MILANO E BOLOGNA A VOI ENERGIA E ZERO REGALI COSÌ SI VEDE LO SCUDETTO

Oggi al Forum (20.30) il quinto atto con Olimpia e Virtus in parità. Si gioca al meglio delle 7 partite

- di Dan Peterson GETTY

0gni partita, in qualsiasi sport, ha la sua storia piena di certezze e di sorprese. È per questo motivo che la gente si appassiona. È per questo che i talk show sportivi vanno a mille. Ognuno ha un’idea, una teoria, una domanda. Davanti a gara-5 di stasera al Forum (ore 20.30) sul 2-2 della serie scudetto al meglio di 7 partite più incerta che mai, sono come ogni lettore della Gazzetta dello Sport: non ho una chiara visione della situazione, quindi cerco di valutare ogni possibilit­à, che siano 10 o che siano 100. Eccone cinque che mi vengono in mente.

CHIAVE TECNICA Nessuna invenzione da parte dei coach

Ci sarà una chiave tecnica? No, non penso che i due allenatori, Ettore Messina (Olimpia Milano) e Sergio Scariolo (Virtus Bologna) avranno inventato qualcosa in questi giorni per sorprender­e l’avversario nella gara forse più decisiva dell’anno. Gli allenatori di basket americani dicono «Andiamo con ciò che ci ha portato a questo punto». Oppure, “Facciamo l’ultimo ballo con la ragazza che abbiamo portato alla festa». Ancora più importante: non vogliono seminare paura nella loro squadra, mandando un messaggio sbagliato: «Siamo più deboli, quindi bisogna fare qualcosa nuovo e strano».

CHIAVE MENTALE Serve freschezza per superare la fatica

Ci sarà una chiave mentale? Questo sì. E la parola si chiama freschezza. Cioè, chi è più “pimpante” avrà un mini-vantaggio. Dico freschezza come sinonimo di energia. Certo che i giovani giocatori sono favoriti in questo: hanno energia in abbondanza. Attenzione, però. I veterani forse avranno meno forza e meno resistenza, ma hanno più esperienza. Quindi, sanno dosare questa preziosa energia. Aggiungo anche la durezza mentale alla questa chiave. Chi riesce a superare stanchezza, infortuni e difficoltà diventa la figura più preziosa nello sport di alto livello: il campione.

CHIAVE SORPRESA Se Hines non gioca che Davies vedremo?

Ci sarà una sorpresa? Se lo sapessi... Molti fanno una domanda giusta: «Se Kyle Hines non riesce a giocare gara-5, ci sarà a suo posto Brandon Davies, 208 cm di atletismo e energia?». Poi, come si adatterà Davies ai ritmi della finale da esordiente dopo essere stato fuori dai giochi fino a questo momento? Sarà nervoso? Incerto? Oppure sarà galvanizza­to per questa grande opportunit­à che gli viene concessa per tornare protagonis­ta? Senza dubbio, sarebbe una carta interessan­te pescata dalla mazzo di coach Messina. Ma non mi limi

Le mosse dei tecnici Nulla da inventare In America dicono: «L’ultimo ballo è con la ragazza portata alla festa»

to solo a lui. In ogni partita, finora, c’è stata una mini-sorpresa. Più di un giocatore non considerat­o tra le stelle di questa sfida è riuscito a produrre giocate determinan­ti. Hall e Datome nelle prime due gare per l’Olimpia; Mickey e Pajola nelle ultime due per la Virtus.

CHIAVE FISICA Bioritmi importanti ma gli assi vanno oltre

Ci sarà una chiave fisica? Ahi! Come il cuore è collegato al cervello, le gambe sono collegate ai polmoni. Tutti queste quattro componenti vanno insieme per fare il dipinto di una prestazion­e. Nello sport qualche volta c’è un mistero. Nel 1977, nelle World Series della Major League del baseball americano, gli esperti dei bioritmi dicevano che Reggie Jackson, stella dei New York Yankees, era ai minimi storici, fisicament­e, emotivamen­te e mentalment­e, e che avrebbe avuto una pessima partita. Invece, ha fatto la migliore partita della sua carriera, con tre fuori campo. Quindi, guai sottovalut­are un campione! Sanno superare ogni difficoltà.

LA VERA CHIAVE Fare le scelte giuste Evitare le forzature

Quale sarà la vera chiave? La mia risposta è: chi farà meno errori decisional­i. Cioè, chi farà le scelte giuste. Sia chiaro, gli errori fanno parte del gioco, in qualsiasi sport. Un tiro sbagliato? Capita. Un tiro forzato e sbagliato? Non va bene. I tifosi hanno visto Diego Armando Maradona commettere errori nel calcio, come hanno visto Michael Jordan commetterl­i nel basket. Ma errori di testa? Raramente. Quasi mai. Non forzavano. Leggevano la situazione. Prendevano ciò che la difesa concedeva loro . Quindi, la squadra che farà meno regali all’altra finirà col prevalere. Sarà bello da vedere.

 ?? ?? Duello di cervelli Daniel Hackett, 35 anni, play Virtus, e Shabazz Napier, 31, pari ruolo di Milano. A sinistra Ettore Messina, 63, coach Olimpia, e Sergio Scariolo, 62, coach Virtus
Duello di cervelli Daniel Hackett, 35 anni, play Virtus, e Shabazz Napier, 31, pari ruolo di Milano. A sinistra Ettore Messina, 63, coach Olimpia, e Sergio Scariolo, 62, coach Virtus
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