C UN 2023 DA PRIMOZ «ORA VOGLIO IL GIRO POI CON EVENEPOEL MI BEVO UNA BIRRA»
ento per cento: la percentuale di successo con la quale Primoz Roglic si è avvicinato al Giro d’Italia è questa. E se è vero che non ha corso tanto in questo 2023, è giusto sottolineare come lo sloveno abbia dominato la Tirreno-Adriatico a marzo (con tre vittorie di tappa) e che sempre a marzo, al Catalunya, abbia battuto, seppur per soli 6”, Remco Evenepoel. Il miglior biglietto da visita possibile per l’assalto alla rosa di Roma: la corsa della Gazzetta lo ha lanciato tra i grandi nel 2016 al suo debutto in un grande giro, quando vinse la crono del Chianti. E lo ha visto lottare per il successo nel 2019: terzo a Verona alle spalle di Carapaz e Nibali. «Sono pronto. Il ciclismo non è roba da scienziati, per vincere ‘basta’ arrivare prima di tutti al traguardo», scherza.
► Roglic, ci siamo. E Cominciamo con un dato: lei è l’unico dei grandi favoriti del Giro che non ha corso ad aprile. Perché?
«Ho preferito allenarmi in quota, non avevo bisogno di gareggiare. Era il miglior piano possibile per avvicinarmi a questo grande appuntamento. TirrenoAdriatico e Catalunya sono state corse molto intense, mi sono servite parecchio».
► Vincerle entrambe quanto è stato importante per la fiducia?
«Molto, perché ha significato, dopo gli ultimi infortuni, essere riuscito a tornare al livello più alto. Lo volevo dimostrare a me stesso, e più di tutto mi sono di nuovo divertito in bici».
► Quanto è grande l’obiettivo del Giro, dopo aver conquistato tre volte la Vuelta?
«Decisamente il Giro è qualcosa che mi manca e che voglio. Soprattutto, è una sfida bellissima. Sarà la mia terza volta, ma la seconda in cui ambisco alla classifica finale. Non vedo l’ora di partire».
► Pensa di avere un conto aperto con la corsa, visto che nel 2019 non riuscì a vincere?
Sorride. «Beh, ogni volta che tenti di vincere e non ce la fai è così. Apri dei ‘conti’ che vuoi chiudere, prima o poi».
► Crede che Evenepoel sarà il rivale principale?
«Senza dubbio è molto forte. Ma ricordo che nel 2019 si parlava solo di me e Nibali, poi vinse Carapaz. Preferisco concentrami, comunque, su quanto posso fare io. Senza pensare troppo agli altri. Se dopo l’ultima tappa a Roma berrei una birra con Remco? Perché no».
► Quale è il punto chiave di questa edizione? «Secondo me la chiave è cercare di essere il migliore dalla tappa 1 alla tappa 21. Mi piace particolarmente che la cronoscalata del Lussari sia così vicina alla Slovenia, mi aspetto tanti tifosi».
► La sua Jumbo-Visma ha perso Foss, Gesink e Van Emden a causa del Covid: la preoccupa?
«Come dissi all’inizio, il Covid è un grande casino (letterale, ndr). Per fortuna adesso è meno aggressivo di prima. Se sei mala
Altura Ad aprile non ho corso, ho preferito allenarmi in quota, Il piano migliore
Duello Remco è molto forte ma attenzione: nel 2019 tra me e Nibali è spuntato Carapaz