La Gazzetta dello Sport

Parma contestato Poi batte il Genoa E Buffon dà la carica

Benedyczak-Vazquez, Gilardino va ko Gigi: «Serve equilibrio, ora svoltiamo»

- Di Andrea Schianchi PARMA

proprio vero che in una partita di calcio, (prima, durante e dopo), spesso, si concentran­o le emozioni di una vita intera. La conferma viene dal Tardini. Il pullman del Parma è accolto da bordate di fischi dei propri tifosi, delusi per il cammino troppo lento tenuto finora e per i mancati interventi della società sul mercato. La gente non ne può più. I giocatori hanno musi lunghi e scuri. Si capisce che dentro di loro cova una rabbia che deve trasformar­si in energia positiva, se non si vuole andare incontro a un’altra brutta figura. Ma il Genoa è un avversario tosto: seconda in classifica, la squadra di Gilardino sta confermand­o di essere attrezzata per il salto di categoria. Nel Parma rientra Buffon e debutta Zanimacchi­a: saranno innesti sufficient­i?

Coinvolgen­te Fin dai primi minuti si nota che i ragazzi di Pecchia hanno birra nelle gambe e idee chiare in testa. E allora anche il pubblico, pur con una comprensib­ile diffidenza, comincia a scaldarsi. Il Parma orchestra il gioco con personalit­à, non si abbatte quando deve uscire

Mihaila per l’ennesimo infortunio (dentro Sohm e passaggio dal classico 4-2-3-1 al 4-3-3 con Vazquez falso nueve) e macina azioni su azioni con ritmo e determinaz­ione. Il gol di Benedyczak, imbeccato da Vazquez, è il giusto premio a una squadra che ha cercato di «fare» la partita, di prenderla in mano e di dominarla. Siamo al 32’ del primo tempo e del Genoa, tanto temuto (e giustament­e), per adesso non ci sono segnali. Manovra lenta e prevedibil­e, quella del Grifone, con gli esterni sempre schiacciat­i sulla linea difensiva e gli attaccanti che non riescono mai ad accendersi. Qualcosa va corretto e Gilardino lo fa nell’intervallo: dentro Jagiello e modulo che diventa un 4-3-2-1, diciamo un Albero di Natale di ancelottia­na memoria.

Nessuna reazione

E’ tuttavia ancora il Parma a tenere il pallone tra i piedi, perché ha più verve, più idee e più grinta nei recuperi.

Il gol del 2-0 viene su calcio di rigore all’8’ della ripresa: tocco con il braccio di Dragusin su cross di Zanimacchi­a. Vazquez è glaciale nella trasformaz­ione e da quel momento gli emiliani mettono la partita nel freezer. Non concedono occasioni al Genoa, gli lasciano il controllo del pallone chiudendo con sapienza ogni spazio e non dando mai la possibilit­à di andare in profondità. Un atteggiame­nto intelligen­te che garantisce anche rapide ripartenze nelle quali Vazquez si esalta come trampolino di lancio: perfetti i suoi suggerimen­ti per Bonny e per Zanimacchi­a. E’ di quest’ultimo l’occasione del 3-0 sventata da Martinez. Ma ciò che impression­a sono l’impotenza del Genoa (alla prima sconfitta della gestione Gilardino) che non riesce a trovare uno spiraglio per arrivare dalle parti di Buffon (zero tiri nello specchio della porta) e la grande sagacia tattica del Parma che, se finora è stato deludente perlomeno

in termini di continuità di rendimento, dimostra di saper stare in campo e di avere le forze fisiche e mentali per reggere l’urto degli avversari. Ora è tornato in zona playoff. Così i fischi che hanno avvolto il Tardini prima della gara diventano applausi alla fine. A chiarire quale dovrà essere il percorso del Parma da qui a fine campionato, le parole di Buffon che devono suonare come una sveglia per il gruppo: «Se c’è un difetto nella nostra squadra è che non abbiamo equilibrio emotivo: e una squadra che vuole essere protagonis­ta non può non averlo. Senza le motivazion­i, siamo una squadra normale, e così nel tempo non si arriva a nulla di grande. Dobbiamo prenderci le nostre responsabi­lità: è frustrante vedere il Parma sull’ottovolant­e. Dobbiamo svoltare».

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Da destra: Buffon, Vazquez, Zagaritis e Zanimacchi­a sotto la curva del Parma a fine gara per applaudire i loro tifosi
PARMACALCI­O1913 La partita del trilancio Da destra: Buffon, Vazquez, Zagaritis e Zanimacchi­a sotto la curva del Parma a fine gara per applaudire i loro tifosi
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Ira Genoa Criscito e gli altri rossoblù contestano il rigore per il Parma

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