TRASFERTE ORA SI CAMBIA Massime precauzioni Misure più strette per i viaggi degli ultras
Governo, Leghe, Figc e Polizia d’accordo Colpire la responsabilità individuale
Le norme ci sono. Ma le misure con cui sono applicate saranno ora più stringenti. Governo e calcio si ritrovano a fare i conti con il tema violenza dopo la folle domenica degli scontri dell’Autosole la disfida a colpi di spranghe e bastoni fra ultras romanisti e napoletani, e la linea scelta non cambia. Anche il vertice che mette insieme i ministri dell’Interno e dello sport, Matteo Piantedosi e Andrea Abodi, e i numero uno di Figc e Lega di Serie A, Gabriele Gravina e Lorenzo Casini, non modifica quest’impostazione. Tutto questo fa rotta verso una prima conseguenza: decisioni di «massima precauzione», cioè possibilità di regole più restrittive intanto per le trasferte.
Napoli-Juve ok Per questo fine settimana le indicazioni erano già state date, quindi quelle per la vendita di NapoliJuve non cambiano e consentiranno ai tifosi bianconeri sottoscrittori del programma di fidelizzazione della Juventus di essere presenti al Maradona. Le uniche novità riguardano un aumento del numero degli steward, anche di quelli in trasferta al seguito della Juventus, e dei servizi di filtraggio e prefiltraggio e dell’«accompagnamento in sicurezza» dei gruppi di tifosi ospiti. Decisi anche provvedimenti restrittivi per Juve-Atalanta del 22 gennaio con trasferta consentita da Bergamo solo a chi ha aderito al programma di fidelizzazione della società lombarda. Nelle prossime settimane ci sarà un giro di vite e già oggi nella riunione del Comitato di analisi per la sicurezza sarà possibile avere qualche indicazione in più. In particolare, fra le ipotesi c’è quella di divieti, parziali o totali, dei trasferimenti delle due tifoserie coinvolte negli incidenti di domenica. Un’ipotesi per ora da valutare e che non ha un arco temporale di riferimento. Ma che si inserisce in una filosofia generale: cercare di colpire la responsabilità individuale dei violenti e non generalizzare sull’intera galassia ultras.
Telecamere e arresti
Ecco perché, anche ieri si è discusso della possibilità dell’uso della tecnologia negli stadi con un rafforzamento dell’uso delle telecamere di sorveglianza superando le perplessità del Garante della privacy sull’uso di alcune immagini, quelle che consentono il riconoscimento facciale, per arrivare alla definizione dei violenti e degli urlatori razzisti.
E chiedendo ai club uno sforzo economico per arrivare, nel caso di risposte positive del Garante, a implementare gli strumenti ora esistenti. Ecco perché la decisione della magistratura di non confermare gli arresti degli ultras per i fatti di domenica ha provocato una sorta di frustrazione in alcuni ambienti
investigativi e politici. Ma la convinzione di tutti, al vertice ha partecipato anche il capo della Polizia Lamberto Giannini e i responsabili dell’Osservatorio con il presidente Paolo Cortis in testa, è che sia necessario declinare le norme attuali senza nuovi interventi legislativi (vedi decreto legge) in direzione di provvedimenti estremi (daspo a vita) che potrebbero poi rischiare una raffica di impugnazioni superiore a quella già esistente.
I numeri Anche perché la riunione si è aperta con una presa d’atto che il numero di incidenti e casi di razzismo e di discriminazione negli ultimi 4 anni, al di là delle chiusure dell’era Covid, si è drasticamente diminuito. Un dato importante che però rivela anche una calma solo apparente relativa agli equilibri sugli spalti, come dimostrò l’assurda vicenda della curva nord il giorno di Inter-Sampdoria con gli spettatori costretti ad andare via dallo stadio in segno di lutto per la morte dell’ultras Vittorio Boiocchi. Insomma, molto spesso l’assenza di violenza non significa l’assenza di un’atmosfera violenta pronta a diventare prevaricazione.