La Gazzetta dello Sport

Punte e trequartis­ti Spalletti può ruotare uomini e moduli E c’è anche Simeone

Dal 4-3-3 al 4-2-3-1, passando per il 4-4-2 Il Napoli è attrezzato per Serie A e Champions

- di Maurizio Nicita NAPOLI © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Un Napoli sempre più da Champions: è quello che presto Luciano Spalletti avrà a disposizio­ne. Una squadra duttile, che potrà giocare in più modi. Con Ndombele arriva un centrocamp­ista che ha già giocato due ottavi di finale del maggior torneo europeo e dunque conferisce un tasso tecnico e di esperienza superiore in mezzo. In attacco invece sarà soprattutt­o la freschezza a dover fare la differenza: Raspadori, Osimhen e Kvaratskhe­lia sommano 66 anni in tre. Ma vediamo quali potranno essere le soluzioni per l’allenatore, partendo dai sistemi di gioco e dall’interpreta­zione che ne potranno dare i giocatori.

Dal 4-3-3 al 4-2-3-1

Spalletti è ripartito dal 4-3-3 perché preferisce Zielinski mezzala e non ha più un sottopunta come Mertens. Ma l’arrivo di Raspadori, da un punto di vista di caratteris­tiche forse l’attaccante più simile al belga, apre alla soluzione col trequartis­ta. In questo caso, per una questione di equilibri, Politano potrebbe essere preferito a Lozano. E comunque con l’arrivo anche di Simeone non mancano le soluzioni. Che non escludono nemmeno un 44-2 con l’argentino in attacco al fianco di Osimhen e gli esterni magari un po’ più bassi per non sbilanciar­e la squadra, Spalletti non ha assolutame­nte scartato questa ipotesi anche se appare più probabile in corsa, secondo come si evolverann­o le situazioni di certe partite. In mediana a questo punto con Ndombele l’allenatore ha più scelte di eccellenza. Il francese può essere mediano basso nel 4-2-3-1, ma addirittur­a anche trequartis­ta (lo ha fatto), anche perché non ha le stesse caratteris­tiche di Anguissa. E ancora può essere mezzala del 4-3-3. Tutto ruoterà però attorno a Lobotka, l’uomo che sa dare i tempi giusti alla squadra, quelli voluti dall’allenatore. Senza dimenticar­e un Zielinski che appare rinato, Demme ed Elmas che sono ottime alternativ­e, e lasciando in sospeso Fabian Ruiz che ormai ha la valigia pronta. La difesa invece è stato il primo reparto ad essere completato, almeno nei ruoli di movimento. E infatti l’ultimo dubbio riguarda il portiere: arriverà Navas, o chi per lui, oppure il Napoli resterà con un Meret “sfiduciato” e Sirigu? La risposta arriverà solo nelle ultime ore di mercato. Però va detto che gli otto uomini della linea difensiva consentono ulteriori ragionamen­ti.

Altro cambio? Colmate le lacune il tecnico può pensare anche alla difesa a 3 e non solo in emergenza

La difesa a tre Spalletti l’ha provata qualche volta nella passata stagione, più per emergenza che per scelta convinta. Ma ora che ha quattro centrali molto forti fisicament­e e adattabili a questo sistema (senza dimenticar­e che l’ottimo Di Lorenzo sa farlo ai suoi alti livelli di affidabili­tà) potrebbe optare, considerat­i gli avversari, anche per un 3-4-2-1 o 3-41-2, nel caso scegliesse il doppio centravant­i. Insomma dietro sono state colmate quelle lacune - quarto centrale e esterno sinistro - che nella passata stagione avevano comportato qualche problema. Dunque ora a disposizio­ne dell’allenatore c’è una rosa completa, con due formazioni diverse ma competitiv­e. E la possibilit­à per un innovatore come Spalletti di trovare nuove soluzioni o interpreta­zioni del modo di stare in campo. L’età media si è abbassata, l’esperienza dovrà essere acquisita strada facendo, ma la qualità non difetta a questo Napoli e Luciano ora può essere soddisfatt­o, anche perché Giacomo Raspadori è un suo pallino.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy