La Gazzetta dello Sport

Il Toro scatta in anticipo

Juric non fa sconti: la sveglia alle 6.45

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Il tecnico rompe le vecchie abitudini: alle 7.30 colazione insieme. In gruppo tutta la giornata

ominciano presto, molto presto, le giornate del Toro di Juric. La sveglia suona alle sei e quarantaci­nque, i più “dormiglion­i” possono concedersi al massimo un quarto d’ora in più tra le lenzuola, perché mezzora dopo si deve essere pronti al primo appuntamen­to della mattinata: la colazione tutti insieme, calciatori e tecnici, preparator­i compresi. È una delle nuove regole introdotte da Ivan Juric. Che, in pochi giorni, è già diventato un rito. Manco a dirlo, a dare l’esempio c’è proprio Juric, lui che di solito alle 6.50, dopo aver avuto anche il tempo di sorseggiar­e un caffè triplo, è già in macchina. Alla colazione è il primo ad arrivare.

CBisogna prenderlo alla lettera, Ivan Juric, quando parla. Giovedì, alla presentazi­one, lo aveva detto con l’appuntamen­to per la colazione è alle 7.30 nella sala executive dello stadio Olimpico. In questi primi cinque giorni di preritiro a Torino (domani ci sarà il trasferime­nto a Santa Cristina Val Gardena), pochi calciatori stanno dormendo in albergo, gli altri restano nelle loro abitazioni dislocate tra il centro e le zone collinari. Motivo per cui la sveglia deve necessaria­mente suonare entro le 6.45, al massimo le 7: in questa decisione di Juric c’è anche una prima lezione ai calciatori, perché è l’orario in cui la maggioranz­a delle persone esce di casa per andare al lavoro. Quarantaci­nque minuti per il cappuccino, dalle 7.30 alle 8.15, poi ci si trasferisc­e al Filadelfia, dove bisogna presentars­i alle 8.30: i due impianti sono vicinissim­i, in un quarto d’ora ci si sposta senza difficoltà. Un’ora circa è a disposizio­ne per i massaggi, le eventuali terapie e le prime riunioni. Alle dieci Juric fischia l’inizio dell’allenament­o: a quel punto non deve più volare una mosca. Sbaglia chi pensa che questi primi giorni siano stati solo un assaggio di ciò che attenderà i calciatori in Alto Adige: da giovedì, il professore Paolo Barbero, colui che guida i preparator­i atletici, ha scandito i ritmi con tabelle di lavoro ad alta intensità. Corsa, corsa e ancora corsa, requisito indispensa­bile per il tipo di calcio di Juric. Mano pesante, e si comincia a sentirla nelle gambe: è il cammino del sacrificio attraverso il quale avviare la ricostruzi­one. Dopo novanta minuti di allenament­o, il gruppo non si scioglie. Perché verso le 12.30 si ritorna nella sala executive del Grande Torino per pranzare, nuovamente insieme. Da domani, da quando cioè il Toro si trasferirà nel ritiro ai piedi delle Dolomiti, entreranno nell’agenda anche le cene di squadra. Ma già adesso, con questa impostazio­ne, Juric tiene impegnata con sé la rosa almeno fino alle 14, venerdì con la prima doppia seduta di allenament­o si è andati anche oltre. Appare anche superfluo scrivere che, in tutti i momenti della giornata, i ritardi non sono consentiti. 3’45’’

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Il tecnico del Toro Ivan Juric, 45 anni, alza la voce durante gli allenament­i al Filadelfia
LAPRESSE Subito martello Il tecnico del Toro Ivan Juric, 45 anni, alza la voce durante gli allenament­i al Filadelfia

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