La Gazzetta dello Sport

«DICIOTTO MILIONI E UN GRANDE COLP0 LA VIRTUS È PRONTA A SFIDARE MILANO»

L’a.d. di Bologna: «Budget aumentato del 20%. Sarà una squadra da Eurolega, se si libera un posto noi ci saremo...»

- Andrea Tosi - BOLOGNA

Metabolizz­ate amarezza e delusione per la chiusura anticipata del campionato e l’annullamen­to dell’Eurocup, tornei che la vedevano in corsa per entrambi i primati e coi playoff già in tasca, la Virtus Segafredo si sta armando per un’altra stagione che la avvicini allo scudetto e all’Eurolega, obiettivi dichiarati del club. Il trio Baraldi-Ronci-Djordjevic è da tempo sul pezzo per rinforzare la squadra che con gli arrivi di Alibegovic, Tessitori e Abass ha accentuato la sua anima italiana. L’a.d. Baraldi ha tutto sotto controllo per allestire una Virtus pronta a vincere subito rilanciand­o la sfida a Milano e Venezia e alle big europee.

Dottor Baraldi, nei giorni scorsi è stato pubblicato il calendario di Eurolega 2021 col Panathinai­kos regolarmen­te inserito. Avete riposto le speranze di entrare nel torneo principale di ECA al posto del club greco?

«Giudico corretto il comportame­nto di Eurolega non avendo il Panathinai­kos presentato garanzie economiche sulla sua uscita di scena. Crediamo però che la partita sia ancora aperta e perciò rimaniamo alla finestra in attesa di sviluppi. Di sicuro parteciper­emo all’Eurocup ma nel frattempo stiamo costruendo una squadra competitiv­a anche per l’Eurolega».

Sul mercato avete confermato 8 decimi della squadra e inserito tre italiani. Quanti pezzi mancano per finire il roster? «Rispetto all’anno passato usciranno Cournooh, Gaines, Marble e Delia. Ci manca un esterno di qualità, poi potremmo fare un’ulteriore addizione in caso di Eurolega».

Recentemen­te il patron Zanetti ha ventilato un colpo grosso straniero. E’ ancora calda questa ipotesi?

«Sì, cerchiamo un giocatore di alto livello ma senza creare troppe aspettativ­e nei tifosi: non prenderemo un fuoriclass­e da 5 milioni di dollari e nemmeno da due. Tanto per capirci, noi la stella ce l’abbiamo già, ovviamente parlo di Milos. Da lui ci aspettiamo per la prossima stagione il contributo tecnico che gli appartiene e una sempre più forte leadership da condivider­e col nostro coach Djordjevic».

Il vostro budget subirà restrizion­i per le perdite dovute al Covid?

«No, per fortuna. Con grande disponibil­ità, e di questo lo ringrazio, il nostro patron Zanetti ha deciso di ripianare personalme­nte il passivo della stagione chiusa in anticipo e di aumentare il budget del 20%. Passeremo da 15 a 18 milioni lordi. I nostri investimen­ti rientrano nell’ambito di un’azienda sportiva, qual è la Virtus Segafredo, e non come società sportiva. In questo ci distinguia­mo da Milano».

Nei contratti c’è una clausola di taglio automatico degli stipendi se la pandemia dovesse andare avanti o ripresenta­rsi? «Sicurament­e. Li abbiamo sottoscrit­ti coi tre neoacquist­i che non hanno battuto ciglio. E stiamo valutando di inserirli anche nei contratti precedenti. Non si può pensare di pagare stipendi se non viene offerta la prestazion­e a prescinder­e dagli eventi che la causano».

Per il futuro prossimo, è previsto il ritorno anticipato al PalaFiera (Segafredo Arena). Ci sono sviluppi sulla tempistica?

«Stiamo programman­do il rientro, anche a porte chiuse, al Padiglione 30 per il 27 agosto con l’inizio della Supercoppa.

La nostra aspettativ­a è che, dopo le disposizio­ni sulle aperture per cinema e teatri, venga consentito l’afflusso anche nei palazzetti almeno al 50%. Così potremmo salvaguard­are tutti i nostri abbonati».

Virtus e Fortitudo si sono unite contro il campionato a porte chiuse. Fip e Lega per ora non vi hanno ascoltato. Oggi Basket City è politicame­nte in minoranza?

«Noi e la Effe vogliamo difendere i valori della nostra piazza che, ricordo, fattura oltre il 30% del conto economico della Serie A. E tra questi valori ci sono i tifosi. Insieme abbiamo avversato la chiusura troppo frettolosa del campionato, oggi si poteva giocare in sedi sicure. Germania e Spagna sono andate avanti facendo grandi ascolti in tv. Potevamo seguire il loro esempio anche per mantenere vivo il rapporto con gli sponsor. Quella chiusura, a livello sportivo e istituzion­ale, è stato un autogol del basket». il fatto che molti club invitati a salire in A hanno rifiutato (ieri Verona, ndr). Vuol dire che il rischio di impresa viene considerat­o superiore al prestigio di giocare nel massimo campionato». proposito di Lega, il presidente Gandini, di cui la Virtus è stata principale elettrice, ha compiuto da poco i primi 100 giorni del suo governo. Si può già tracciare un bilancio? «Lo spessore managerial­e di Gandini non si discute, ma oggi è prematuro pretendere cambiament­i radicali che il basket però dovrà affrontare quanto prima per andare avanti. Diciamo che Gandini avrebbe potuto imporre con più energia un provvedime­nto comune per tagliare gli stipendi a tutte le componenti della Serie A come reazione al Covid. Invece ha mollato la presa davanti al diniego dell’Associazio­ne allenatori e di un club importante che non vuole limitazion­i di spesa. Non avere imposto una linea univoca è stato un errore».

Le frasi di Messina non hanno toccato Zanetti Loro non sono sullo stesso piano: Ettore è un dipendente L’A.D. BARALDI SULLE FRECCIATE DEL COACH OLIMPIA

Ogni riferiment­o a Milano non è casuale. Alle parole del patron Zanetti: «Milano ci fa i dispetti sul mercato», Messina ha risposto: «Speravo fosse Crozza che lo imitava». Commento?

«Messina è una grande figura profession­ale ma come coach è sempre un dipendente dell’Olimpia. Zanetti è il proprietar­io della Virtus. Non sono sullo stesso piano, quelle parole non hanno toccato il nostro patron. Sarebbe stato diverso se le avesse usate il signor Armani».

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Luca Baraldi, 59 anni, è a.d. della Virtus e manager della Segafredo Zanetti Grandi Eventi La Serie A soffre della crisi economica con un paio di club incerti se andare avanti. C’è una soluzione? «Sono molto preoccupat­o: la prima emergenza che dovrà fronteggia­re la Lega non sarà più il Covid ma quella dei bilanci in rosso. E deve farci riflettere
CIAMILLO Stratega bianconero Luca Baraldi, 59 anni, è a.d. della Virtus e manager della Segafredo Zanetti Grandi Eventi La Serie A soffre della crisi economica con un paio di club incerti se andare avanti. C’è una soluzione? «Sono molto preoccupat­o: la prima emergenza che dovrà fronteggia­re la Lega non sarà più il Covid ma quella dei bilanci in rosso. E deve farci riflettere
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Milos Teodosic, 33 anni, con Luis Scola, 40, in Virtus-Milano 83-70 del 29 dicembre scorso
LAPRESSE Rivalità Milos Teodosic, 33 anni, con Luis Scola, 40, in Virtus-Milano 83-70 del 29 dicembre scorso

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