Con Rangnick fili da riannodare Milan, lo riscatti o prendi tempo?
Uomo chiave per Pioli, l’attaccante croato in passato è stato scelto e poi abbandonato dal tecnico tedesco. Se parte il candidato è Depay
Ante Rebic è sempre stato un personaggio strano, abituato a vivere di alti e bassi. Come a Lipsia, quando arrivò in prestito dalla Fiorentina. Aveva vent’anni, Ralf Rangnick, direttore sportivo del club, lo aveva selezionato per portarlo in Germania, terra accogliente per molti giocatori croati. Ma non andò benissimo. Non andò bene soprattutto con l’allenatore, Alexander Zorniger, che lo metteva spesso in panchina o tribuna. Ecco, allora si creò la frattura con il professore del calcio tedesco. Il giovane Rebic, spirito ribelle, si sentì scaricato da chi lo aveva voluto in squadra. Amici raccontano che la percezione che l’attaccante croato, uomo chiave della minirisalita del Milan di Pioli, ha di un eventuale futuro con Rangnick non sia del tutto positivo, anche perché il sistema di gioco (4-4-2) non lo favorirebbe. Una questione tattica, oltre ai ricordi. Per ora Rebic è focalizzato sul presente, la pausa invernale lo aveva rigenerato e questa pausa imprevista potrebbe avere lo stesso risultato. Rebic ha vissuto un paio di mesi scintillanti, poi nelle ultime due partite giocate il suo rendimento si era normalizzato. Ma Pioli ha puntato forte su di lui. Arrivato in prestito secco dall’Eintracht Francoforte, ha ancora un anno di contratto con il Milan. Il club rossonero sta pensando di riscattarlo se possibile in anticipo, Rebic a Milano sta bene e visto che ha acquisito tanto spazio il club resterebbe il luogo ideale per prepararsi all’Europeo posticipato. Vicecampione del mondo con la Croazia, si era imposto in squadra grazie a prestazioni ottime in alcune amichevoli premondiali, nel 2018. Il c.t. Dalic lo ha ritenuto un uomo chiave. Lo ha portato ad esempio anche a tanti senatori croati. Il Rebic di questi tempi non è più il ragazzino ribelle che si scontrava con il mondo, ma i fili con Rangnick andranno in qualche modo riannodati.
Questione di tempo
E’ un problema a questo punto essenzialmente tattico, che coinvolge ovviamente le scelte future del Milan, al momento orientato a una guida tedesca (Rangnick? Nagelsmann? Rangnick più Nagelsmann?). Rebic non può permettersi di ritrovarsi ai margini del club in una stagione chiave come la prossima: è arrivato negli anni della maturità calcistica di un attaccante e deve lottare per arrivare in posizione forte all’Europeo all’interno della sua Croazia. La priorità in questo momento è prepararsi per un finale di stagione che si annuncia comunque complicato, anche per un mago delle ripartenze come lui. Rebic è abbastanza flessibile tatticamente, ma ha bisogno di essere al top dal punto di vista fisico. Per questo ripartire di slancio, come ha fatto in gennaio, sarà fondamentale anche per il suo futuro.Un futuro assicurato, perché l’accordo con il Milan vale fino all’estate 2022, a Francoforte sembrano decisi a tenersi Andre Silva (arrivato nello scambio di prestiti) e quindi le possibilità di restare a Milano sono ottime, sempre che vada bene anche a lui. In caso contrario, sul taccuino del Milan, da quanto dicono in Francia, c’è già il nome di Memphis Depay del Lione. Giocatore che si muove nella stessa zona di Rebic, anche se con caratteristiche diverse. Ma tutto adesso passa per i piedi (e i futuri gol) di Rebic. E per quei fili da riannodare eventualmente con Rangnick. TEMPO DI LETTURA 2’38”
Obiettivi Ante vuol giocare per arrivare al top al prossimo Europeo