Via a fine maggio o inizio giugno a porte chiuse
La Uefa ribadisce: priorità ai campionati nazionali, in secondo luogo le coppe europee, ma con lo stesso obiettivo di portare entrambe a compimento. Per la Serie A prevalgono sempre le ipotesi più prudenti, cioè ripartire nel primo week-end di giugno: tra il 6 e il 7. Sarebbe di conseguenza sfruttato gran parte del mese di luglio per i 12 turni rimanenti, 13 per chi deve recuperane ancora uno. Ipotesi più ottimistiche anticipano lo start a mercoledì 20 maggio (possibilità che sostiene anche il presidente federale Gabriele Gravina), oppure ai due fine settimane successivi, 23 e 24 o 30 e 31. L’ipotesi peggiore resta invece quella della ripresa alla fine di giugno, con il campionato che occuperebbe tutto luglio (secondo un tweet ufficiale della federazione olandese, l’unica a essersi pronunciata in questo senso, la Uefa pone come termine ultimo per i tornei addirittura il 3 di agosto). La concentrazione di impegni porterebbe le squadre a dover affrontare 3 partite a settimana. Per la ripresa delle coppe internazionali è più difficile calendarizzare la ripartenza. Si parte da due condizioni necessarie per il ritorno in campo: che l’emergenza sanitaria sia ovunque superata e che sia permesso viaggiare da un paese all’altro. Restano in piedi due soluzioni: concentrare le partite europee anche tra luglio e agosto, senza escludere categoricamente la modifica del format in final eight; oppure partire con i campionati e poi sovrapporre le gare internazionali. Dalla Figc Gravina (a TMW radio) ribadisce: «Abbiamo ipotizzato la data di ripresa per il 20 maggio, per concludere a luglio i campionati. Ma è solo un’ipotesi. Mi dispiacerebbe compromettere però anche la prossima stagione. La priorità assoluta è la conclusione dei campionati anche per evitare una estate piena di contenziosi legali». In alternativa: «Ciò non toglie che la federazione deve valutare anche altre ipotesi». L’annullamento del campionato è una delle più remote, continua Gravina: «Bisogna decidere solo di assegnare lo scudetto o meno: la Juventus stessa non gradisce l’assegnazione d’ufficio». Di date e ipotesi di ripresa (oltre che della sospensione degli stipendi dei giocatori) si discuterà anche nell’assemblea della Lega di A in programma per domani.