IL GIOIELLO
Da Gigio a Theo: Milan, alza il muro Serve un piano per i rinnovi e Hernandez va blindato. L’acquisto di Rebic altro nodo
Un riflesso alla Donnarumma per evitare un gol che pare già fatto, l’esperienza di capitan Romagnoli per coordinare la difesa, la corsa di Hernandez per anticipare le mosse avversarie, l’opportunismo di Rebic per cogliere l’attimo: se bastasse trarre ispirazione dalle qualità dei propri gioielli per poterli blindare, il Milan sarebbe a cavallo. Invece servirà molto di più, e tutto lascia pensare che sarà una partita impegnativa e complicata, specialmente ora che l’ultima rivoluzione societaria ha cambiato attori e (molto probabilmente) strategie a gara in corso.
Gigio e Romagnoli
L’agenda pone in primo piano il nodo Donnarumma, non soltanto perché il contratto del pezzo più pregiato della casa è in scadenza tra quindici mesi, ma anche e soprattutto perché fino a poche settimane ad occuparsi del suo futuro erano l’ormai ex Cfo Boban e l’attuale d.t. Maldini. La coppia non ha mai fatto segreto della stima per il portiere cresciuto nel vivaio: «Gigio è un leader, vorremmo trovare un accordo per il rinnovo». E la strada battuta da Boban e Maldini andava davvero in questa direzione: al di là delle dichiarazioni pubbliche quasi scontate, i due dirigenti spingevano con la proprietà affinché ci si sedesse presto al tavolo con Mino Raiola, agente del giocatore, e si avviassero le trattative per un eventuale prolungamento. Strada chiaramente in salita, visto lo stipendio da top player di Gigio (6 milioni all’anno) e le perplessità di Raiola sul progetto sportivo del Milan. Ora
IL NUMERO
che tutto passerà tra le mani dell’a.d. Gazidis (e dei prossimi responsabili dell’area tecnica, tra i quali in estate potrebbe non figurare più Maldini), quale sarà la via di uscita dall’impasse? I risparmi prodotti dagli addii di Biglia, Bonaventura e probabilmente Reina a fine stagione permetterebbero di ragionare a un rinnovo, ma la politica degli ingaggi di via Aldo Rossi (prossimo salary cap tra 1,5 e 2 milioni) va nel senso opposto. E la somma che si potrebbe incassare dalla cessione di Donnarumma a campionato finito sarebbe una boccata di ossigeno significativa per i conti del club: Gigio, tifosissimo del Milan e felice in rossonero, lascerebbe a malincuore ma le nuove prospettive lo accomoderebbero tra i pali di una grande d’Europa, in corsa per obiettivi che non sono alla portata del Diavolo di oggi. Il discorso rinnovo andrà affrontato anche con Romagnoli, altro rossonero della scuderia Raiola: il contratto del capitano, rinnovato l’ultima volta due anni fa con Mr. Li ancora al timone, scade nel 2022 e questo lascia al club uno spazio di manovra relativamente ampio, ma anche in questo caso parliamo di un ingaggio che sfonderebbe il tetto stipendi pensato negli uffici del Portello. Ritoccare verso l’alto i 3,5 guadagnati da Romagnoli rappresenterebbe un’eccezione alla regola come del resto quella di un rinnovo di Donnarumma: quanti “extra” metterà in conto il Milan?
Donnarumma Boban e Maldini spingevano per trattare: cosa farà Gazidis?
Theo e Rebic
Di sicuro dovrà prevedere il pressing sulla fascia sinistra, dove Theo Hernandez è esploso in pochi mesi facendo schizzare verso l’alto la sua valutazione, dai 20 milioni pagati in estate al Real Madrid ai 40-50 attualmente stimati. Per accettare la proposta del Milan, Theo si è tagliato lo stipendio di circa il 20 per cento, ma la corte di qualche big potrebbe generare turbolenze in futuro. Specialmente se Maldini, punto di riferimento del francese e interlocutore decisivo per il suo sbarco in rossonero, dovesse salutare: con o senza l’ex capitano in società, Gazidis dovrà prepararsi ad alzare un muro. E studiare le mosse per trattare con l’Eintracht l’acquisto di Rebic prima che si faccia avanti la concorrenza alla scadenza del prestito, a giugno del 2021. Il tempo gioca a favore del Milan, ma guai a non approfittare del vantaggio: con Ibra in bilico e Leao ancora acerbo, i gol del croato sono una risorsa a cui il Diavolo non può permettersi di rinunciare.
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