«Civitanova bella vittoria Ma la testa è altrove»
Batte Trento in rimonta e si riprende la vetta solitaria De Giorgi: «Difficile prepararsi bene in questo clima»
L’atmosfera surreale, l’Eurosuole che rimbomba e in cui l’unico suono è quello della palla e delle voci dei giocatori.Una sfida che in altri momenti sarebbe stata tra le più attese e che finisce per passare in secondo piano rispetto a quelle sospese. Civitanova torna in testa alla classifica battendo Trento in una replica della semifinale di Coppa Italia: sotto 2-0 e vittoria al tiebreak. Perugia che riposava rimane dietro, scavalcata anche da Modena che ha battuto Monza ma la cronaca pallavolistica finisce lì. «Difficile preparare una partita di questa importanza con l’atmosfera che c’è, le polemiche, si gioca non si gioca. Tutto anomalo e anche i ragazzi faticano a concentrarsi: è una cosa talmente grande che prende tutta l’attenzione e provoca un dispendio di energie preponderante» dice Fefè De Giorgi che nella sua lunga carriera prima in campo e poi in panchina non si era mai trovato in una situazione così.
3Giocare nel palasport vuoto vi ha condizionato?
«È come ballare senza musica. L’ho letto non mi ricordo dove, ma rende l’idea. Poi quando la partita si riscalda non ci si pensa più tanto. Forse il problema è stato più per gli arbitri perché si sentiva tutto quello che veniva detto in campo dai giocatori e non sono abituati, col rumore dei tifosi non si sente».
3Due partite non sono state giocate, si parla di sospendere tutto. «Sì l’abbiamo saputo.Domani (oggi, ndr) la Lega deciderà. Onestamente credo ci siano delle emergenze più forti e importanti dello sport. Anche nel volley dicono è uno sport senza contatto, ma la palla ce la passiamo di mano in mano. E non so come sia possibile gestire tutto con le chiusure delle regioni, lo stop agli spostamenti e questa spada di Damocle di non sapere se sei a rischio o no. Anche noi siamo umani. Soprattutto è importante che qualcuno decida, le mezze misure mi sembra che finora non abbiano funzionato molto. Non solo in Italia: Mercoledì dovrebbe venire a giocare il Roeselare per la Champions. Loro non vogliono venire. Che facciamo? È la Cev che deve decidere non noi. O si può o non si può. Mi pare che anche nel calcio si vada verso l’idea della chiusura».
3Sospendere significa poi dover recuperare in uno sport che in questo periodo entra nel vivo e non ha pause. «Bisognerà trovare delle soluzioni, cambiare le formule e ripensare anche l’attività delle Nazionali. Mi auguro che la sospensione, se arriva, non sia lunga ma mi chiedo la Vnl per esempio come possa essere giocata, se tutte le federazioni accetteranno di partecipare, quanti problemi potranno ancora esserci. Bisogna che tutte le parti in causa facciano un passo indietro per arrivare a una soluzione».
3Intanto come si tiene in carreggiata una squadra come Civitanova che mira a vincere tutte le manifestazioni.
«È difficile perché i ragazzi non parlano d’altro. Ognuno poi ha la sua storia e le sue preoccupazioni fra figli e parenti di vario grado. Gli chiedo almeno in allenamento di onorare il nostro lavoro e concentrarsi su quello che facciamo per non rovinare tutto quello che abbiamo fatto finora. Sperando di arrivare presto a una soluzione».
Il tecnico «Non so cosa decideranno ma giocare così è anomalo»
Champions «Mercoledì il Knack non vuole venire, tocca alla Cev decidere»