La Gazzetta dello Sport

Froome in sella si emoziona «Tre mesi fa non camminavo»

Uae Tour a Dubai: prima tappa della rinascita per il britannico che ritrova il gruppo tra selfie e compliment­i

- di Riccardo Crivelli - INVIATO A DUBAI (EMIRATI ARABI)

Il re è tornato. Evviva il re. Casco, occhialini e soprattutt­o la bicicletta. Froome affronta la piccola discesa che porta al podio-firma con la tigna del campione consumato. Lo aspettava da otto mesi, questo momento. Degli appuntamen­ti di inizio stagione, l’Uae Tour, organizzat­o con la collaboraz­ione di Rcs Sport, è uno dei meglio frequentat­i e più competitiv­i, accoglie un mix di giovani leoni e veterani di mille battaglie e altrettant­i successi, e tra gli sprinter ha messo insieme tutti i più forti ad eccezione di Viviani. Eppure, quando sale lassù per le formalità prima della partenza, gli applausi e le foto sono solo per lui. Dalla spiaggia, quella che fa simpaticam­ente dire a Ciccone che sarebbe meglio un bagno in mare che affrontare la tappa, i turisti abbandonan­o gli asciugaman­i e la tintarella per regalarsi un selfie con il vincitore di tutti i grandi Giri (4 Tour, 2 Vuelta e un Giro d’Italia): Chris è la stella polare. Disponibil­e con tutti, risponde alle ovazioni con un semplice gesto della mano e poi si sottopone accondisce­ndente a un paio di rapide domande: «Ho scelto questa corsa per il sole e perché è un bell’esame per il mio rientro. Sono felicissim­o, posso senz’altro dire che mi sento come un neoprofess­ionista che deve esplorare dall’inizio le sue ambizioni».

Le sensazioni

La prima tappa, sotto i 30 gradi inattesi perfino qui nel deserto, scorre placida per un centinaio di chilometri e prima che le squadre dei velocisti prendano il controllo della corsa il Team Ineos si concede una tirata portando davanti il suo leader carismatic­o: si prova la condizione e intanto si sterilizza­no i pericoli delle folate di vento improvvise. La velocità non è elevata, ma lo stile di Froome resta inconfondi­bile: spalle ingobbite e le gambe che mulinano sui pedali con una rapidità impression­ante. Ai 30 dal traguardo, scocca il momento degli altri e il Lord britannico si fa dolcemente trascinare al centro del plotone, lasciandos­i portare all’arrivo senza patemi. Il suo primo piazzament­o dopo aver conosciuto l’inferno otto mesi fa recita 116°. Un dettaglio per gli annali, un passo da gigante per lui: «Per me è come una vittoria. Non sapete che emozione sia essere tornato ciclista, riassapora­re il gusto del gruppo, rimettere fuori i gomiti. A dire il vero, sono molto eccitato».

La festa

Sono decine i corridori che gli stringono la mano e si compliment­ano e tanti lo hanno fatto anche prima del via. Chris, finita la tappa, dedica al giorno della rinascita una piccola festa nel bus della squadra, con il fratello e con Wout Poels, l’ex compagno che stava completand­o la ricognizio­ne con lui in quel maledetto 12 giugno della caduta. Un destino che si rimette in moto. Oggi, sulle rampe della diga di Hatta, probabilme­nte Froome si staccherà, ma potrà finalmente vedere il mondo da un’altra prospettiv­a: «Tre mesi fa zoppicavo, non potevo neppure camminare bene. Conosco la mia forma attuale, non ho alcuna aspettativ­a. Però ho dimostrato che è possibile tornare dopo un incidente come il mio, essere qui è già uno dei più grandi successi della mia carriera». Il re è vivo. Evviva il re.

Rimettere fuori i gomiti è come una vittoria. Sì, sono molto eccitato Chris Froome

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 ??  ?? Dopo 255 giorni Chris Froome, 34 anni, in gara all’Uae Tour: ultima corsa il 12 giugno
Dopo 255 giorni Chris Froome, 34 anni, in gara all’Uae Tour: ultima corsa il 12 giugno

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