Ma con il Milan ha giocato 3 finali
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Quella corsa a perdifiato a braccia aperte, gli occhi spalancati, sbarrati, di chi si fa coraggio per capire che: sì, è tutto vero! Chissà quante volte Kostas Manolas avrà guardato e riguardato quelle immagini: l’anticipo sul primo palo che brucia il marcatore Semedo, la palla che entra in rete nell’angolo più lontano senza che Ter Stegen possa abbozzare una parata. Ecco il Napoli ha un giocatore che sa come si può fare ad eliminare il Barcellona, come in quella notte di primavera di meno di due anni fa all’Olimpico. Quel gol del 3-0, con i catalani clamorosamente fuori dai quarti di Champions dopo il 4-1 dell’andata, rimane nella storia del club giallorosso.
Quelle tre dita
Ora Kostas deve entrare nella storia del Napoli. E già nell’agosto scorso è riuscito subito a “colpire” al cuore i tifosi azzurri. Era il 10 agosto e il Napoli stava giocando negli States la seconda amichevole col Barcellona in tre giorni. La prima persa 2-1, molto equilibrata.La seconda con Suarez in cattedra, autore di una doppietta e di tanti scontri duri proprio con Manolas. Finirà 4-0 per i blaugrana ma non mancheranno battibecchi e polemiche: l’immagine che rimarrà, e fa innamorare i tifosi napoletani, è col difensore greco che mostra sotto il muso dell’attaccante uruguaiano la mano con il segno inequivocabile del 3 con altrettante dita aperte: pollice, indice e medio e un ghigno per sottolineare. Come dire: divertiti in amichevole, poi quando conta ti “faccio fuori” io in Champions.
Rispettoso
Dopo la vittoria di Brescia, Manolas ha espresso alcuni concetti semplici e rispettosi dell’avversario: «Col Barcellona si vince giocando bene, Messi è il migliore al mondo, dobbiamo essere tutti concentrati e essere perfetti altrimenti non si battono i catalani.Il mio gol decisivo? Il mio compito è non far segnare gli avversari, speriamo di fare bene». Kostas insomma
Con il Barcellona «Si vince giocando bene, Messi il migliore al mondo»
Il suo compito «Io devo evitare gol, ma tutti devono essere perfetti»
non è uno spaccone. Anzi con l’arrivo di Rino Gattuso ha trovato col tecnico un feeling particolare. E il Napoli in questo 2020 è passato da clamorose imbarcate a una difesa che nelle ultime tre gare ha subito un solo gol, su calcio piazzato. C’è un’altra immagine che fa bene a un Napoli schizofrenico e incomprensibile di questa stagione: competitivo nelle Coppe e disastroso per lunghi tratti in campionato. L’immagine è di 8 giorni fa a Cagliari: appena finita la partita vinta, proprio Manolas cerca Gattuso e lo abbraccia, ricambiato, in maniera stritolante. Senza parole, ma con un feeling che dimostra stima e voglia di far gruppo. Quella che per troppo tempo è mancato agli azzurri, non sempre definibile una squadra. Lo dice lo stesso Kostas: per battere questo Barcellona bisogna essere gruppo granitico. E al San Paolo si può provare l’impresa. Lo sa benissimo anche l’arbitro designato il tedesco Brych: c’era lui a fischiare il 17 settembre quando a Fuorigrotta il Napoli rifilò un clamoroso 2-0 al Liverpool campione d’Europa.
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