La Gazzetta dello Sport

«I campioni li schieri sempre Lei è la nostra Cristiano Ronaldo»

- D.T. DEL BIATHLON AZZURRO

3Fabrizio Curtaz, d.t. del biathlon italiano, ma è normale fare 7 gare in 11 giorni come toccherà a Dorothea Wierer? «No, quello del Mondiale è un format massacrant­e. Pensato in funzione degli spettatori. Per dare il giusto riposo agli atleti, ci sarebbero volute tre settimane». Ma allora come fanno i biatleti a sopportare carichi così?

«Sacrifici tutto l’anno. Di vacanza vera hanno 15 giorni ad aprile, poi dal 1° maggio cominciano la preparazio­ne. Ore e ore, tra bici, pattini a rotelle, palestra, poligono, corsa e naturalmen­te sci, perché cerchiamo la neve anche a giugno. Solo accumuland­o questo fondo si arriva a novembre in grado di reggere alla stagione di gare che si conclude a marzo».

Avete diete speciali, terapie particolar­i per i muscoli? «Mangiano di tutto, molti carboidrat­i, verdure, legumi. E non vietiamo nulla, quindi ok anche alla cioccolata che la Wierer adora. Serve pure quella, fa effetto placebo come altre tecniche innovative, tipo la crioterapi­a. In realtà nel nostro sport è la testa a fare la differenza. E c’è un aspetto decisivo: saper riposare, non cercando sempre di alzare l’asticella nei vari test. Il recupero attivo è fondamenta­le. L’esperienza aiuta a gestirsi, poi solo i campioni fanno il salto di qualità. E quando hai i campioni, se stanno bene li schieri sempre. Come Cristiano Ronaldo nella Juve».

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