Gasperini sempre più su ma ora fa il prudente: «Ci serve l’equilibrio»
«Non sono contento per gli infortuni degli avversari E ricordiamoci che il Valencia ha vinto il girone...»
Tacca dopo tacca, sempre più su. Gian Piero Gasperini è l’Armand Duplantis della panchina. Si alza l’asticella e lui non si preoccupa, vola oltre, record dopo record. Stagioni in crescendo a suon di gol, due volte in Europa League, una in Champions. E ora che l’asticella è salita, con le squadre che si sono rinforzate e agguerrite, è ancora lì, al quarto posto, per preparare un’altra avventura in Champions. Con il terzo attacco di tutta l’Europa. Ma intanto c’è da godersi questa, di Champions, arrivata a un punto impensabile, soprattutto dopo le prime disastrose sfide. Ma il Gasp ha rimesso l’asticella, ha saltato ed è atterrato vincente sul tappeto. Ora l’Atalanta è ammirata, e temuta, da tutti, e Gasperini un tecnico, ci potete scommettere, che in tanti stanno studiando. E magari ci fanno pure un pensierino. D’altronde l’Atalanta prova a entrare nelle otto squadre più forti d’Europa e lui è il suo profeta. Ha detto: «Sarà difficile schiodarmi da Bergamo». Sì, certo. Ma se arriva uno squadrone la tentazione sarà forte.
Rispetto e umiltà
Intanto Duplantis-Gasperini rivolta la frittata: «Anche se arriviamo ai quarti non significa che siamo l’ottava forza d’Europa e io sia tra gli otto tecnici più bravi. Ma certo, siamo consapevoli che sarebbe un traguardo stupendo, solo che sento parlare molto dell’Atalanta e poco del Valencia. Intanto io non sono mai contento degli infortuni degli avversari. Noi abbiamo uno spirito competitivo e vogliamo poter dire di aver vinto, o perso, contro la squadra migliore. Certo, avere due fuori nello stesso reparto, può creare qualche problema in più ma quando una squadra partecipa alla Champions ha una rosa adeguata. Dobbiamo avere molto rispetto e la giusta umiltà perché in questo tipo di sfide le assenze non contano. Il Valencia ha un gran curriculum, ha vinto con l’Ajax ed è arrivata prima nel girone. Le chiacchiere sono tante, ma è la realtà del campo che dovremo riuscire a riconoscere e affrontare». Da buon condottiero Gasp sa che quando tutto sembra semplice allora è il momento di temere. Ed è consapevole che sbarcare ai quarti sarebbe la laurea per un’Atalanta che continua a stupire. «Abbiamo studiato il Valencia, come loro hanno studiato noi.
Certo, tengo sempre molto in considerazione le avversarie e il loro momento, e qualche accorgimento all’inizio e durante la partita lo abbiamo preparato. Capisco la fiducia intorno a noi, ma queste gare si giocano in 180 minuti, dovremo prima di tutto avere equilibrio». Ci sarà un esercito a tifare per l’impresa, oltre 40 mila persone. Gasp sorride e tira fuori la garra: «Questo pubblico è già un primo grande successo. Ma non ci accontentiamo, ovvio. Siamo arrivati fin qui, aspettiamo da tempo questa sfida e vogliamo andare avanti. Siamo al primo round e, ripeto, la nostra attenzione deve essere massima. Firmerei per l’1-0? Vediamo cosa succederà ma sarei molto contento di chiudere in vantaggio e avere due risultati a disposizione per il ritorno». L’asticella è pronta, Gasp altrettanto.
Questo pubblico è già un primo successo. Ma non ci accontentiamo
Gian Piero Gasperini
Allenatore dell’Atalanta