L’AltraCopertina
ELIMINA MILANO E VA ALL’ASSALTO DELLA PRIMA COPPA
I tricolori ribaltano l’inizio dell’Olimpia De Raffaele: «Difesa di altissimo livello» Messina: «Decisivi gli errori da tre punti»
Prima la Virtus e ora Milano. Venezia ricorda a tutti, con illuminante schiettezza, chi è la squadra campione d’Italia. Del trittico delle regine, approda in finale la meno acclamata, col passo sornione di chi ha imparato a sfruttare le proprie qualità e le debolezze altrui. Reyer, dunque. Alla prima finale di coppa della propria storia, con un’impresa costruita soprattutto nella testa e poi sul campo, raschiando certezze a una fragilissima e irriconoscibile Olimpia. Gira tutto nei due quarti centrali. Dal +12 milanese firmato Scola al 9° minuto, fino al secondo +10 veneto alla fine del terzo quarto, l’Olimpia viene doppiata con un 44-22. E a innescare il crescendo veneziano sono soprattutto le amnesie offensive dell’Armani. Stavolta i tanti meriti della Reyer vanno a braccetto con le storture dei rivali. Lo sciagurato secondo quarto con 0/8 da tre e 4/16 da due risucchiano l’AX in un vortice da cui non esce più. De Nicolao, splendido regista a tal punto da oscurare un pessimo Rodriguez, e Daye sono i primi a scorgere la vulnerabilità degli avversari che continuano a sbagliare tiri piazzati a ripetizione. Venezia ha il grande merito di togliere il gioco interno a Milano, nonostante i numeri raccontino di un illusorio dominio a rimbalzo: i 14 offensivi catturati dall’Olimpia sono come spari alla luna che seminano nella Reyer l’idea di essere sulla strada giusta.
Il tiro da tre
«Loro hanno avuto più pazienza e serenità - riflette Messina -. Dopo un buon avvio, abbiamo sbagliato troppo perdendo lucidità. La percentuale nel tiro da tre è stata decisiva». Vero. Bastava non insistere. Quando, nel finale, Rodriguez infila il siluro della speranza (-2, 59-61) va pure a chiudere il terrificante parziale di 3/25 dall’arco. L’ostinata ricerca del tiro da lontano, senza provare a solleticare la difesa veneziana sotto canestro, è stato il peccato originale che ha portato al grande flop, in cui salvarne uno diventa difficile. Scola a strappi, Tarczewski per i rimbalzi. Sul resto invece è meglio sorvolare. Emerge così, col passare dei minuti, la solida organizzazione dei campioni d’Italia. Tutti ungono gli ingranaggi: Chappell e Stone, con la loro duttilità, sono difensivamente indispensabili, specie nelle tante zone di De Raffaele. Vidmar veste i panni dell’utile gregario, mentre Tonut ragiona da leader. Bramos infila i soliti canestri pesanti, sbagliando i 3 liberi nel finale che potrebbero diventare sanguinosi. Niente paura, ecco il rimbalzo offensivo di un monumentale Watt (“doppia doppia”). «Abbiamo fatto una gara difensiva di altissimo livello - commenta un raggiante De Raffaele -. Raramente ho visto dietro l’intensità del secondo e terzo quarto. Le vittorie su Virtus e Milano ci dicono che possiamo competere con tutti». Dal weekend pesarese Venezia lancia un messaggio anche al campionato: «Nessuno ci dava un centesimo e invece ai miei ragazzi ricordo che i campioni d’Italia, fino a giugno, siamo noi». E pure gli avversari farebbero bene a ricordarlo.
TEMPO DI LETTURA 2’22”
VENEZIA 7,5
8 DE NICOLAO IL MIGLIORE Graffiante, continuo, si è messo gli esterni milanesi nel taschino. Tripla del 64-59 super a -1’52”.
7,5 STONE Come chiudere con 0 punti ma essere il migliore nel plusminus con 10. Sette rimbalzi, intelligenza superiore.
6,5 BRAMOS Mano tremante nel finale ai liberi (0/3), ma tre triple super.
6 TONUT Si sacrifica tanto, fa il suo.
7 DAYE Classe e coraggio. Sei falli subiti.
S.V. FILLOY Neppure 6’, una tripla segnata.
5 VIDMAR L’unico sottotono, viene cambiato di continuo, 0/4 da due.
6,5 CHAPPELL Tira male, in difesa lavora per due.
6 MAZZOLA Lavoro di grande utilità, una tripla.
S.V. CERELLA Meno di 5’ sul parquet.
8 WATT Superbo, 16+10 con quel rimbalzo offensivo a -17” di platino.
8 ALL. DE RAFFAELE Tanta zona, ottime rotazioni. Quando conta state sicuri che lui c’è, a differenza di tanti altri.
MILANO 5
5 DELLA VALLE Poca roba in quasi 9’.
5,5 MICOV Tanti errori, come il resto della squadra.
5 BILIGHA Quasi 10’, impalpabile. Da ex non si fa rimpiangere.
4 ROLL Un fantasma che non aiuta la squadra con 1 punto e tante dormite difensive: -16 di plus/minus.
4,5 RODRIGUEZ A leggere lo scout sembrerebbe aver prodotto una buona gara, invece lo abbellisce solo nel finale.
6 TARCZEWSKI Doppio nove in punti e rimbalzi, vede pochi palloni e non è colpa sua.
4 NEDOVIC Dovrebbe segnare: 1/6 da 3, 0/3 da 2. Buon aiuto per gli avversari.
5 CINCIARINI Poche idee, poche gambe.
4,5 BROOKS Serata complessa, -17 di plus/minus.
6,5 SCOLA IL MIGLIORE Parte alla grande, l’unico a sbattersi fino alla fine.
5 ALL. MESSINA Troppe proteste con gli arbitri. Strano che abbia acconsentito di sbagliare tanto da tre invece di avvicinarsi all’anello.