Gallinari: «Ibra è fantastico A loro toglierei pure Lukaku»
Danilo: «Il mio amore per il Milan resiste nel tempo: vincere sarebbe fondamentale. Scudetto alla Juve e diamo noi la botta finale ai nerazzurri»
Danilo Gallinari ha il cruccio che non potrà gustarsi il derby in diretta. «Una vera disdetta: in casa giochiamo sempre alle 19 (Oklahoma City è 7 ore indietro rispetto a Milano, ndr), stavolta contro i Celtics iniziamo alle 14.30. Me la guarderò in differita». Danilo tifa Milan fin da quando era bambino, una fede mai sfuocata nonostante i 12 anni negli i States. Racconta: «Mi sono appassionato quando ero piccolo. Il mio idolo era il Capitano, Paolo Maldini. E questi sono amori che resistono nel tempo».
3Difficile innamorarsi di questo Milan: siete a -19.
«Sono cambiati i tempi. Per tornare a quelli più gloriosi ci vorrà tempo. Si sta lavorando per un futuro migliore, ci vuole pazienza e non sono preoccupato. Sappiamo di non poter competere con Juve e Inter. Dobbiamo pensare a fare bene quello che in questo momento è nelle nostre corde. Per esempio, cercare di entrare in Europa».
3In campionato non battete l’Inter dal gennaio 2016.
«Vincere sarebbe di vitale importanza. Stiamo lottando per un possibile ingresso in Europa. Fra l’altro anche con il Cagliari, che è il mio derby casalingo (la fidanzata è Eleonora Boi, ex giornalista di Sport Mediaset, cagliaritana, ndr)».
3L’Inter sarà senza Lautaro e Handanovic, chi altro toglierebbe per facilitare l’impresa?
«Quei due sono fondamentali. Ma la risposta è facile: Lukaku. Rendimento straordinario, ma non sono stupito. Basta guardare il suo curriculum per capire che tipo di giocatore è».
3Invece il Milan è Ibra-dipendente: i risultati dicono che senza di lui non si vince.
«È una questione di leadership. Ci mancava un uomo forte e con personalità: il suo arrivo ha riempito quel vuoto. E poi sono convinto che anche alla sua età possa dare molto sul campo»
3Lo ha mai incrociato a Los Angeles?
«Mai. L’ho incontrato a Milano a un paio di eventi. Senza possibilità di avere una vera conversazione. Ma lui è fantastico: dopo la sua partenza dagli Usa ha suggerito agli americani di tornare a guardare il baseball. Unico». (Ride).
Però attaccarsi solo a un 38enne è magra consolazione.
«Io vado con l’antico adagio: “Gallina vecchia fa buon brodo”. Mi rifaccio a ciò che capita da noi in Nba: i Lakers, una delle squadre più forti del momento, è guidata LeBron James che ha 36 anni. Gli Oklahoma City Thunder hanno un leader che ne ha quasi 32, io, e uno che ne ha quasi 36, Chris Paul. I vecchietti possono ancora dire la loro. Non vedo perché ci si stupisca se il Milan si affida a un fuoriclasse di 38».
3All’Inter sono appena sbarcati Eriksen, Young, Moses.
(Sospira) «E i nuovi portano sempre grande entusiasmo: spero che non s’inventino la partita della vita già oggi. Il danese è fortissimo. Darà una bella mano nella sfida con la Juve».
A proposito di mercato, come se la sta cavando Maldini nel ruolo di dirigente?
«Bene. Perché è un lavoro nuovo e complesso. E poi lui e Boban non hanno a disposizione il budget che aveva il Milan quando andavano in campo».
3Lei credeva in Giampaolo?
«Sì, mi piaceva come faceva muovere le sue squadre in passato e speravo che potesse replicare. Ha faticato anche Pioli. Ora i numeri sono migliorati, ma i cambi in corsa sono sempre complicati. Da giocatore, anche di uno sport diverso, lo posso dire: non è semplice assimilare nuove idee in fretta».
Il campionato lo vince di nuovo la Juve?
«Sì. E magari la botta finale all’Inter la diamo noi. Sarebbe super. Ancora una cosa...».
3Prego.
«Voglio fare gli auguri a Daniel Maldini: la sua è una bellissima storia».