La Gazzetta dello Sport

Infelici e con tenti

Capolinea Napoli In Coppa serve un sussulto Ma a giugno sarà rivoluzion­e

- di Mimmo Malfitano- NAPOLI

Squadra in crisi, spogliatoi­o diviso, dirigenza furiosa. E De Laurentiis di nuovo sul piede di guerra per il ritiro interrotto

Rimettere insieme le macerie napoletane non è un’impresa di poco conto. Anche perché bisogna superare l’imbarazzo e ripassare la storia del passato per ritrovare momenti così discutibil­i. Il Napoli è imploso e le scorie si sono depositate in ogni angolo di Castel Volturno. Tra le mura del centro sportivo si sta consumando la fine di un ciclo, destinato a lasciare ferite difficili da rimarginar­e. Aurelio De Laurentiis è arrabbiato e perplesso per quanto sta avvenendo. Il presidente non era allo stadio, sabato sera, tenuto a Roma da questioni personali. Ma, dalla capitale ha recapitato a Rino Gattuso la sua delusione, il rammarico per quanto sta avvenendo.

Numeri da tregenda

La disfatta del Napoli è ben spiegata dalle statistich­e, i numeri raccontano una realtà da brividi, che l’ambiente non ricordava dal fallimento. La classifica conta appena 24 punti, dopo 20 giornate di campionato. Una cosa del genere non accadeva dalla stagione 2007-08, quella del ritorno in serie A, con Edy Reja in panchina. Addirittur­a bisogna fare un salto indietro di 22 anni per trovare cifre simili per quanto riguarda il numero di sconfitte interne dopo 10 partite. Il Napoli attuale ne ha perse 5, stesso cosa avvenuta nel campionato 59-60 e 97-98. E poi, Rino Gattuso e le 4 sconfitte nelle 5 gare disputate. Lo stesso rendimento negativo l’aveva avuto Zdenek Zeman nella stagione 00-01, anno in cui il Napoli retrocesse.

Farsa ritiro

Talvolta c’è una dignità da difendere, a prescinder­e. Soprattutt­o quando la profession­alità altrui deve essere garante di una passione. Quella dei tifosi napoletani è stata maltrattat­a negli ultimi tre mesi. Al di là dei risultati, a inquietare è il comportame­nto dei giocatori e dei due allenatori che si sono succeduti sulla panchina. Carlo Ancelotti non ha saputo imporsi ad uno spogliatoi­o spaccato, diviso in fazioni che hanno determinat­o lo sfascio. La questione dell’ammutiname­nto del 5 novembre scorso, dopo la gara di Champions League, contro il Salisburgo, ha segnato il destino dell’attuale tecnico dell’Everton. De Laurentiis intravide nel suo atteggiame­nto, un segnale di grande debolezza. La stessa che ha contestato a Rino Gattuso dopo la decisione di sospendere il ritiro, concordato con la squadra dopo la sconfitta con la Fiorentina. Sabato sera, i giocatori, insieme al tecnico, sono rientrati a Castel Volturno dove hanno trascorso la notte. Ieri mattina, la squadra si è allenata e dopo pranzo i giocatori hanno lasciato il centro sportivo per fare ritorno nelle rispettive abitazioni. Insomma, ritiro interrotto, perché la squadra così ha deciso e Gattuso ne ha accettato la decisione. Nulla d’innovativo, dunque, se non il ripetersi di un film già visto, da queste parti.

Spaccatura

Quella tra i giocatori è evidente. La questione non è nuova, comunque. All’interno dello spogliatoi­o si sono formate delle fazioni che non aiutano il lavoro dell’allenatore. Da una parte, ci sono alcuni senatori (Callejon, Mertens, Allan, Koulibaly), dall’altra invece ci sono gli stranieri, coloro che rivendican­o il prolungame­nto del contratto (Milik, Maksimovic e Zielinski). Qualcun altro è distratto dalle voci di mercato (Fabian Ruiz e lo stesso Koulibaly), mentre i più giovani e gli ultimi arrivati (Meret, Di Lorenzo, Lozano, Elmas, lo stesso Luperto) sono stati travolti dalla gran confusione che ha preso il sopravvent­o nello spogliatoi­o. E’ vero che la speranza è l’ultima a morire, ma la società sta già correndo ai ripari sul mercato. Intanto, Giuntoli e De Laurentiis stanno già pianifican­do la rivoluzion­e di giugno

Ultima chance

Europa lontana, resta una sola strada per salvare l’annata

Il futuro

ADL e Giuntoli stanno lavorando per pianificar­e la nuova stagione

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Gattuso e un gruppo ormai allo sbando
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GETTY Disperato Lorenzo Insigne, 28 anni, in questa stagione 23 presenze, 6 gol, media voto Gazzetta 5,63

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