La Gazzetta dello Sport

Juric e Miha: le mosse Verona, Borini show Skorupski salva il Bologna in dieci

La punta (bolognese di nascita) fa l’1-1 Bani: prima a segno poi si fa espellere

- Di Matteo Dalla Vite - BOLOGNA

Una trentina di minuti in macchina e venti di... campo per mettersi il coltello fra i denti rimpicciol­endo il Bologna in dieci. Fabio Borini è nato a qualche chilometro dallo stadio Dall’Ara, a Bentivogli­o per l’esattezza, e ieri - venti giri di cronometro dopo l’ingresso nella nuova vita scaligera - ha ripescato la sua arte migliore agguantand­o la squadra della città che lo ha visto crescere nelle giovanili. Oltretutto, l’ultimo gol lo fece proprio ai rossoblù il 6 maggio 2019 in maglia Milan: era destino. Così, il Verona si prende il quarto risultato utile di fila e Mihajlovic sacramenta per tutte quelle occasioni create e poi lacerate nel primo tempo.

Certo che questo Verona non ruba l’occhio. Ma piace, combatte, corre, sa andare uomo su uomo, riempire il centrocamp­o con forza e non dà mai nulla per perso, mollato, scontato. E il suo joystick, Ivan Juric, guida bene con anche intuizioni: quando per esempio infila Borini per il suo Veloso - Veloso l’intoccabil­e, sì - cerca non solo di dare un’arma (decisiva) in più al suo Verona ma anche di accelerare e approfondi­re la manovra arretrando Pessina in mezzo al campo, uno che ha meno piede vellutato del portoghese ma più insistenza, gamba, verticalit­à e inseriment­i. Ed è lì che il Verona ha preso metri in quella ripresa che lo ha visto agguantare il Bologna: perché dopo un rigore giustament­e non dato a Santander per... petto di Dawidowicz, l’Hellas ha preso in mano il centrocamp­o infoltendo anche la zona offensiva con un dinamico come Borini e mantenendo le incessanti spinte di Lazovic: lì, il Bologna ha patito, rattrappen­dosi poi definitiva­mente una volta rimasto in 10 nonostante Mihajlovic avesse tenuto in campo tre offensivi effettivi. Certe mosse riescono, altre no.

Palo e sprechi

Fatto sta che il Bologna prende gol da 15 partite di fila e che il Verona fa il suo quarto bel passo di fila. Sinisa aveva come previsto creato l’asse baby con Schouten-Dominguez e utilizzato la variante-Santander, antidoto scaltro contro un Verona massiccio: bene i due ragazzotti, tanto che l’olandese non sarebbe dovuto scendere per un molle Poli, mentre l’argentino (prima su Veloso e poi su Amrabat) è stato cambiato per necessità (Paz per l’espulso Bani) e per stanchezza. Da loro due, Sinisa ha avuto un primo tempo corposo in cui la produzione non ha eguagliato la resa: Sansone fa.. palo (al 39’ p.t., Gunther sporca il tiro) e viene neutralizz­ato da Silvestri come succede poi a Soriano. Sprechi.

Paura Kumbulla

Così, resta un pari che scontenta entrambe: il Bologna non raccoglie per quanto crea, mentre il Verona pensava di portare a casa la quarta vittoria esterna dopo l’espulsione al minuto 22 della ripresa di Bani: già ammonito, il difensore entra scomposto su Zaccagni in zona da non immediato pericolo. Inutile ingenuità. Al 20’ del Lato A, era stato il centralone ex Chievo a infilare l’1-0, angolo di Orsolini, tocco di testa di Di Carmine sporcato da Kumbulla (che poi esce perché non vede da un occhio: emicrania oftalmica con momentaneo annebbiame­nto della vista) e sponda in rete per il 7° gol susseguent­e a calcio d’angolo. L’1-1? Cross di Lazovic, Borini salta in testa a Mbaye. Borini che poi ha avuto l’occasione per l’1-2: alto. Come il voto alla sua nuova vita.

 ?? LAPRESSE ?? Ritorno al gol Fabio Borini, 28 anni, infila di testa un cross da sinistra di Lazovic anticipand­o Ibra Mbaye: non segnava dal 6 maggio 2019
LAPRESSE Ritorno al gol Fabio Borini, 28 anni, infila di testa un cross da sinistra di Lazovic anticipand­o Ibra Mbaye: non segnava dal 6 maggio 2019

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